Da qualche anno, i cittadini di tutto il mondo si stanno fortemente sensibilizzando a tutelare l’ambiente. Anche in Italia il tema della sostenibilità è al centro del dibattito politico. Però, il Bel Paese è, oggi, ancora in ritardo sullo smaltimento dei farmaci scaduti. Purtroppo, secondo l’indagine Ipsos per l’Associazione Assosalute, quest’argomento è solo all’ottavo posto tra i settori più “sostenibili”.

 

Da uno studio risulta che soltanto un italiano su due è a conoscenza dell’esistenza di appositi contenitori per differenziare i farmaci e che la farmacia è il punto di smaltimento per quelli scaduti. Il contenitore resta un mistero, per molti, poiché in tanti non conoscono con esattezza come deve essere utilizzato. Infatti, un italiano su quattro commette l’errore di gettare l’intera confezione, mentre altri si liberano dei farmaci liquidi nella plastica o nel vetro, dopo averli svuotati. Invece, è bassa la percentuale di chi sa che i medicinali scaduti possono essere smistati anche nelle isole ecologiche comunali.

 

Preso atto della confusione generale che vige in Italia, ci sono alcune indicazioni utili per risolvere questo problema.

Nel caso in cui il farmaco sia stato utilizzato tutto, la prassi prevede la differenziazione degli elementi della confezione (scatola e blister) seguendo le indicazioni del comune.

Se, invece, il farmaco fosse scaduto, bisognerà differenziare la scatola e gettare la medicina negli appositi contenitori presso le farmacie o isole ecologiche.

Per quanto riguarda le formulazioni liquide, non bisogna mai risciacquare i residui del farmaco e, se scaduto, mai svuotare la confezione ma depositarla sempre negli appositi contenitori. In caso di dubbi è sempre buona prassi consultare una farmacia o lo stesso comune.

 

A quanto pare, però, il corretto smaltimento dei medicinali aumenta con l’avanzare dell’età. Sicuramente influisce l’utilizzo, perché i più giovani ne fanno meno uso e spesso, in casa, non sono gli incaricati ai rifiuti. Però, è proprio questa fetta di popolazione che, oggi, risulta essere più attenta all’ambiente e sorprende come siano gli stessi a essere più superficiali sullo smaltimento dei medicinali.