Corrado Augias, giornalista e conduttore televisivo di 88 anni, ha spigato in un'intervista al
Corriere della Sera la sua scelta di
dire addio alla Rai dopo 63 anni di lavoro.
Clamoroso Augias: "La Rai non mi piaceva più, passo a La 7"
Augias ha spiegato così i motivi della sua scelta: "Nessuno mi ha cacciato, ma nessuno mi ha neanche provato a trattenere. Alla mia età devo lavorare in posti e con persone che mi piacciono e questa Rai non mi piace più. Non amo l’improvvisazione e in Rai oggi vedo troppa improvvisazione, oltre ai favoritismi. La tv è un medium delicatissimo, deve suscitare simpatia, nel senso alto dell’espressione". Nonostante gli 88 anni il giornalista non smetterà di fare televisione: "Passo a La 7 da lunedì 4 dicembre. Ho ceduto dopo anni al corteggiamento di Urbano Cairo e poi anche del direttore Salerno. Per il gusto della sfida. Mi occuperò di un programma settimanale in prima serata: 'La torre di Babele'. Un’ora di tv, dopo Lilli Gruber. Ci sarà uno spirito guida, un ospite ad alto livello, a cominciare da Alessandro Barbero, e alla fine un personaggio a sorpresa, per tirare le somme. Parlerò di cultura. Sa cosa fece Fabiano Fabiani, quando Bernabei lo mandò via dalla direzione del telegiornale perché troppo di sinistra? Si fece nominare alla direzione centrale dei programmi culturali, che neppure esisteva. Fabiano, gli dissero, lì non c’è niente. E lui: 'C’è tutto, perché tutto è cultura'".
La storia di Augias con la Rai
Il giornalista ha quindi ripercorso la sua lunghissima storia con l'emittente: "Entrai in Rai 60 anni fa, nel 1963 con il concorso: quinto su 110. La Rai era una delle eccellenze dell’Italia del boom. L'anno mi hanno mandato a New York per organizzare la trasmissione 'Premio Italia'. La Rai aveva l’intero piano di un grattacielo sulla Sesta Avenue, il direttore era un ebreo fuggito dalle leggi razziali, George Padovano. Arrivai in nave: otto giorni da Napoli a Manhattan, con mia moglie e nostra figlia Natalia, che aveva un anno e mezzo".