Italia - Viviana Parisi, fu omicidio-suicidio. Chiesta l'archiviazione del caso

Chiusa l'inchiesta sulla morte della giovane dj e del suo bambino; disposta anche la restituzione delle salme per celebrare i funerali

Fonte: Wikipedia

Redazione 30/07/2021 09:07

La Procura di Patti (Messina) ha chiesto l’archiviazione del caso di Viviana Parisi, la deejay trovata morta ad agosto 2020 nei boschi di Caronia. L’ipotesi confermata è quella di omicidio-suicidio, che avrebbe spinto la donna a uccidere il figlio di 4 anni Gioele per poi lanciarsi da oltre tre metri di altezza. La Procura, inoltre, ha autorizzato la restituzione dei corpi e a un anno da quei tragici eventi la famiglia potrà celebrare i funerali.
 
Ne sono state dette tante al riguardo, ma per gli inquirenti non ci sarebbe stato nessun’altro nel bosco assieme a Viviana e al piccolo Gioele. Tutte le indagini hanno portato alla triste conclusione dell’omicidio-suicidio non lasciando spazio ad altre interpretazioni di alcun genere: la donna si sarebbe suicidata dopo aver ucciso il figlio. Sembra inoltre che siano state escluse anche lesioni post mortem causate dagli animali vaganti o dall’azione di altre persone. 
 
Dopo quasi un anno, si riesce a far luce su una delle vicende che ha sconvolto l’estate 2020, distogliendo per qualche tempo i media dalla morbosa attenzione verso il Covid. 
Viviana e Gioele, le ombre sulla morte di madre e figlio 
La tragica fine di questa mamma e del figlio può essere collocata in un arco temporale che va tra le 12 e le 20 del giorno della scomparsa. Nonostante il corpo della donna sia stato trovato ben cinque giorni dopo la scomparsa, per gli inquirenti appare improbabile che abbia vagato per tutto quel tempo nei boschi. Stesso discorso per il corpo del piccolo Gioele, trovato quasi due settimane dopo la scomparsa. In questo caso non è stato facile accertare le cause precise della morte per colpa del cattivo stato di conservazione del corpo; tuttavia si può far risalire la morte del bambino al giorno della scomparsa, in piena coincidenza temporale con la morte della madre.
 
Altro punto fermo è il fatto che il piccolo non sia stato ucciso dagli animali vaganti, come si era ipotizzato inizialmente. I morsi e le lesioni sono sicuramente avvenute dopo la morte da parte di animali che hanno consumato il corpo ore se non giorni dopo il decesso. Stesso discorso per le ipotesi iniziali di avvelenamento o di traumi a seguito di un incidente automobilistico. Non ci sono ipotesi certe al riguardo ma l’ipotesi più probabile è quella dell’omicidio, che avrebbe poi innescato la reazione suicida della madre.
 
Sembra che la donna soffrisse di problemi psichici, cosa che l’avrebbe portata a fuggire di casa con il bambino e a rifugiarsi in quel bosco; probabilmente era convinta di essere seguita da qualcuno o dal marito che voleva toglierle la potestà genitoriale. Il resto purtroppo è noto a tutti.
 
 

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