È accaduto due giorni fa un altro fatto di sangue, a Vigevano, una tranquilla cittadina di provincia in Lombardia. Il tragico episodio vede come vittima una giovane donna di soli 39 anni.
Il fatto
A
Vigevano si è verificato l’
ennesimo femminicidio: un uomo di
59 anni ha ucciso la
compagna più giovane di vent’anni e si è
costituito alle autorità oltre
24 ore dopo essere rimasto a casa col cadavere.
L’omicidio è avvenuto sullo sfondo di uno scenario di apparente normalità, poiché l'assassino 59enne conviveva da pochi giorni con la vittima 39enne che, purtroppo, vista la ferocia dell’aggressione, non ha potuto in alcun modo difendersi. L'uomo avrebbe usato un’arma bianca: un coltello, per colpire a morte la sua convivente.
L’assassino viveva con la donna da appena due settimane e – per motivi ancora tutti da accertare e da spiegare – ha deciso di eseguire nei suoi confronti una spietata condanna a morte, accoltellandola, senza lasciarle scampo.
Come si è detto sopra, si è in presenza dell'ennesimo
macabro fatto di femminicidio, che si è consumato nella tranquilla provincia lombarda, per l’esattezza a Vigevano, in provincia di Pavia. L’uomo che si è macchiato di questo efferato crimine aveva deciso di convivere con quella che poi diventerà la sua vittima, da poco più di 15 giorni, e aveva iniziato a condividere con lei la vita di ogni giorno. Questa quotidianità è stata però brutalmente interrotta, poiché l’inizio della vita di coppia ha avuto subito un esito nefasto, imprevisto ed inspiegabile.
Marco D. F. (queste le iniziali dell’uomo di 59 anni), secondo i primi rilievi, si sarebbe accanito sulla vittima, Marylin P. che di anni ne aveva 39 martedì 10 agosto intorno all'ora di pranzo. L’omicidio ha avuto luogo nel bagno dell'abitazione.
L’omicida è rimasto in casa col cadavere della vittima per più di 24 ore
Dopo il delitto, l’assassino è rimasto a casa insieme al cadavere della donna, per più di 24 ore.
Poi nel pomeriggio dell’11 agosto, intorno alle 17 è uscito e si è presentato spontaneamente in commissariato dove ha denunciato l'accaduto e si è costituito.
L’uomo ha trovato il coraggio di confessare il terribile crimine agli agenti di polizia di Vigevano che hanno quindi successivamente proceduto a verificare l’accaduto. Le autorità, dopo aver riscontrato la dinamica dei fatti dallo stato dei luoghi e dal rinvenimento del cadavere, hanno posto l’uomo (con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona) in stato di fermo con l'accusa di omicidio volontario.
Rimangono ancora e per il momento ignote le motivazioni del gesto. Si ipotizza che fra i due possa esserci stata una discussione finita con l'aggressione violenta.
La vittima lascia un figlio avuto da una relazione precedente.