Filippo Turetta ha parlato per la prima volta davanti ai magistrati veneziani dopo l’estradizione dalla Germania. L’uomo ha riconosciuto in pieno l’omicidio da lui commesso, manifestando la volontà di assumersi le responsabilità per la morte della sua ex fidanzata. Le sue parole, pronunciate durante l'interrogatorio nel
carcere di Verona di fronte alla giudice
Benedetta Vitolo, riflettono un profondo senso di rimorso:
"Sono affranto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità. Voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata".
Turetta senza filtri su Giulia Cecchettin
Turetta ha scelto di non rispondere alle domande del giudice durante l'interrogatorio, optando per esprimere le sue sensazioni senza filtri: "Da subito era mia intenzione consegnarmi". Con occhi lucidi ma senza lacrime, il giovane ha dichiarato di essere in un momento difficile, ancora incapace di elaborare appieno gli eventi accaduti: "Sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera". Inoltre, il 21enne ha sottolineato la sua decisione di consegnarsi e farsi arrestare fin da subito. Tuttavia, nelle sue dichiarazioni, non ha menzionato mai il nome di Giulia e non si è rivolto direttamente alla famiglia Cecchettin.
Le precisazioni dell’avvocato
Il suo avvocato, Giovanni Caruso, ha precisato che durante l'interrogatorio non sono state presentate richieste di revisione della misura cautelare e ha chiarito che non intende appellarsi contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Caruso ha confermato che Turetta ha sostanzialmente confermato le ammissioni fatte alle autorità tedesche. Al momento non sono state contestate ulteriori aggravanti, ma si attende l'esito degli esami scientifici e dell'autopsia, prevista per venerdì, per chiarire ulteriori dettagli sulla tragedia. La Procura, guidata da Bruno Cherchi, valuterà ulteriori azioni in base all'evolversi delle indagini. Nel frattempo, si ipotizza che i funerali di Giulia Cecchettin possano tenersi sabato mattina nella basilica di Santa Giustina.