Si riaccendono in queste ore, i riflettori sul caso della morte del giocatore Denis Bergamini: l'ex fidanzata Isabella Internò sarà processata per omicidio dopo 32 anni, la prima udienza del processo che la vede imputata per concorso in omicidio si terrà il 25 ottobre c.a.
Con questa decisione il gup di Castrovillari ha accolto la richiesta del pm Primicerio. Fino a oggi la versione ufficiale è sempre stata quella del suicidio del calciatore.
Gli ultimi sviluppi processuali
Sembra ieri, ma sono passati ben 32 anni da quando il calciatore del Cosenza, Denis Bergamini fu ritrovato morto il 18 novembre 1989 sulla statale 106, vicino al Castello di Roseto Capo Spulico.
Dopo quasi quattro lustri, l’ex fidanzata Isabella Internò è stata rinviata a giudizio con l’accusa di omicidio. Così ha deciso il gup di Castrovillari, Fabio Lelio Festa, accogliendo la richiesta del pm Luca Primicerio. La prima udienza del processo si terrà il 25 ottobre prossimo: la Internò è accusata di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi futili. In aula, durante la lettura della ordinanza di rinvio a giudizio, non erano presenti né l’imputata né la sorella della vittima Bergamini Donata.
È stata la grande tenacia della sorella di Denis e del padre Domizio, da poco scomparso, a rendere possibile la riapertura del caso che era stato ormai archiviato come suicidio. Denis Bergamini quando è morto aveva solo 27 anni, giocava in serie B con il Cosenza, era una grande promessa del calcio e avrebbe potuto dare ancora molto al mondo dello sport. L’atleta era molto veloce nella corsa in campo, tanto da conquistarsi il soprannome di “7 polmoni” già ai tempi delle giovanili, sicuramente il calciatore ferrarese era pronto per il grande salto in serie A.
Dopo il Cosenza, a corteggiare Bergamini c’era la Fiorentina in cui giocavano nomi come Roberto Baggio. Ma il destino non glielo ha concesso. Fino al 2017 le inchieste giudiziarie erano arrivate sempre alla stessa conclusione: suicidio.
La versione dei fatti fino ad ora e la novità sulla morte di Bergamini
L’unica versione dell’accaduto sulla morte del giovane giocatore, era quella raccontata dall’ex fidanzata con la quale Denis aveva chiuso per la sua eccessiva gelosia. Secondo Isabella Internò, Bergamini avrebbe abbandonato il ritiro all’improvviso per poi caricarla sulla sua Maserati e partire verso Taranto dove voleva imbarcarsi per cambiare vita. Poi la sosta lungo la strada e il tuffo sotto un camion per suicidarsi.
L’unico processo che sia stato mai celebrato finora è quello all’autista del camion per omicidio colposo.
La famiglia di Bergamini, prima rappresentata dall’avvocato Eugenio Gallerani poi da Fabio Anselmo, però non ha mai creduto a questa versione e ha lottato, insieme ai tifosi del Cosenza che non hanno mai dimenticato Denis, per ottenere la verità. Secondo i familiari, infatti, Denis non avrebbe avuto alcun motivo per uccidersi: stava bene e la sua carriera andava a gonfie vele.
Per seguire le indagini e poi il processo, il padre e la sorella di Bergamini hanno affrontato continui e lunghi viaggi da Ferrara a Cosenza, ma ogni richiesta, ogni dettaglio sottoposto al vaglio degli inquirenti sembrava inutile. Tutto è poi cambiato con l’arrivo del pm Eugenio Facciolla che ha riaperto l’inchiesta e nel 2017 ha disposto l’autopsia sui resti della vittima. L’esame ha rivelato chiari indizi: il calciatore è morto per asfissia.
Così la sua ex fidanzata Isabella è stata iscritta nel registro degli indagati e ieri è stata rinviata a giudizio. Secondo l’accusa, la donna avrebbe attirato Bergamini con una trappola per poi soffocarlo e inscenare il suicidio, ovviamente con l’aiuto di altre persone.