Le immagini esclusive della tragedia della funivia Stresa-Mottarone, mostrate dal TG3 hanno destato una grande indignazione. Il video, originariamente acquisito dai Carabinieri per l’indagine, è stato divulgato dal telegiornale che ha mandato in onda gli ultimi terribili istanti di vita delle 14 persone rimaste uccise nell’incidente.
Chiaramente le immagini hanno fatto il giro dei TG e dei v ari quotidiani on-line suscitando un’ondata di indignazione sempre precedenti. Non solo per una questione deontologica che dovrebbe bloccare la diffusione di materiali del genere; ma anche per una questione di senso di responsabilità verso le famiglie delle vittime che, di colpo, hanno visto sbandierati gli ultimi momenti di vita dei loro cari.
Le reazioni delle famiglie e delle istituzioni alla pubblicazione del video
Le prime reazioni alle immagini sono di sdegno; poi arriva la rabbia e il dolore delle famiglie e di una comunità intera che ha dovuto assistere alla tragedia da una prospettiva inedita e di cui nessuno avrebbe voluto avere memoria. La sindaca di Stresa, Marcella Severino, si dice basita della pubblicazione del video e arrabbiata perché il TG3 non ha rispettato la richiesta di silenzio stampa avanzata dalla sua amministrazione e dalle famiglie delle vittime.
E sono arrivate anche le dichiarazioni di Marcello Foa, il presidente della Rai che ha detto: "Sono profondamente colpito dalle immagini trasmesse dal Tg3. E' doveroso per il servizio pubblico, in circostanze come questa, valutare attentamente tutte le implicazioni, a cominciare da quelle etiche e di rispetto per le vittime e per i loro familiari, nella consapevolezza del peso mediatico ed emotivo di ogni immagine e di ogni commento". Non c’è stata una presa di posizione dura verso il TG3, ma ci si è limitato a parlare di rispetto e consapevolezza, due fattori fondamentali, ma deontologicamente parlando irrilevanti, segno che a livello legale si potrebbe fare di più ma….
Le indagini intanto sono ancora in corso ma la diffusione di questo video è solo l’ennesimo colpo al cuore per le famiglie delle vittime e per una comunità intera sconvolta da una tragedia e dall’insensibilità di alcune categorie.