"Siamo vivi per miracolo". Queste le parole di Mario e Carlotta, una coppia di italiani di rientro in Italia dalle vacanze in Indonesia, interrotte dal tragico sisma di due giorni fa. "Ci è crollato tutto addosso - raccontano durante lo scalo a Doha in attesa di prendere l'ultimo aereo che li porterà a Milano -. Stavamo scendendo le scale del resort nelle isole Gili quando è venuto giù tutto. Così siamo corsi al mare per cercare un punto sicuro". Mario e Carlotta portano addosso ancora le ferite del violento sisma, per fortuna solo qualche escoriazione sulla testa e sugli arti. "E' stata un'esperienza drammatica, surreale - spiegano -. Ci avevano detto che sarebbero stati predisposti tre voli speciali ma in tutta la giornata di ieri non ne è partito neanche uno. Abbiamo passato la notte in collina per la paura di tsunami dopo il terremoto, eravamo con Aldo Montano. Sul posto non abbiamo ricevuto alcuna assistenza, se non le prime cure mediche da parte del personale del resort".
Intanto, i soldati impegnati nei soccorsi dopo il terremoto di Lombok hanno estratto un uomo ancora vivo sotto le macerie di una grande moschea crollata a nord dell'isola. "Grazie Dio", dicono i soccorritori in un video girato da un militare durante le operazioni di salvataggio. L'uomo sopravvissuto era sotto il tetto crollato della moschea di Jabal Nur. "E' al sicuro, signore", dice uno dei soccorritori tradendo una certa emozione. Al momento i morti accertati del sisma di magnitudo 7.0 è di 98 vittime, mentre i soccorritori sono ancora al lavoro nelle aree devastate dai crolli.