Quattro giovanissimi intorno ai 20 anni sono stati arrestati dagli agenti della Digos di Milano durante un’indagine che ha portato allo smembramento di un’organizzazione clandestina. I quattro, facevano parte di A.R. Avanguardia Rivoluzionaria, un gruppo nazi-fascista ispirato dai gruppi suprematisti bianche americani, con il progetto di “instaurare un nuovo ordine mondiale” costruito su violenza e discriminazioni per motivi razziali, etnici e nazionali.
Gli stessi nomi in codice utilizzati dai giovani erano quelli di alcune “icone” della galassia neonazista, come ad esempio quello di Breikvik, diretto responsabile della strage di Utoya nella quale persero la vita 77 persone con oltre 300 feriti.
Il gruppo inoltre aveva molto materiale riguardante il nazismo e il suprematismo bianco, che prendeva come fonte di ispirazione per cercare di dare vita a un’organizzazione solida e in grado di destabilizzare il sistema.
Avanguardia Rivoluzionaria, l’indagine della Digos e gli arresti
Tra i “programmi” del gruppo quello di mettere in atto azioni violente e intimidatorie per recuperare denaro e l’intento di allargare le proprie fila unendosi con altre organizzazioni di estrema destra in giro per l’Europa. Secondo gli investigatori i quattro arrestati stavano creando una fittissima rete di contatti negli ambienti più estremi riuscendo a raccogliere ampi consensi nelle organizzazioni nazi-fasciste in giro per tutto il continente.
Sembra inoltre che i quattro arrestati stessero pianificando un pestaggio ai danni di uno straniero, un ragazzo musulmano che frequenta alcuni dei centri sociali nel territorio del Milanese. Non è chiaro ancora il perché fosse stato scelto proprio quell’uomo ma si sta indagando in quella direzione per cercare di individuare eventuali rivalità o discussioni passate.
I quattro componenti di Avanguardia Rivoluzionaria sono stati arrestati e sarebbero tutti giovani di buona famiglia. Il gruppo è il primo caso di “suprematisti” scoperti nel milanese, ma non si esclude la presenza di altri gruppi minori o di altri affiliati. Tra il materiale sequestrato al gruppo anche un piano d’azione più o meno coerente, dove si parla di instaurare il “caos assoluto” per permettere l’arrivo di un “dittatore”.