Italia - Se avete consegnato soldi a questi uomini siete stati vittime di un imbroglio

Si tratta di due truffatori seriali, padre e figlio, arrestati dagli uomini delle Squadre mobili di Ragusa e Napoli, al termine dell’operazione “Finto avvocato”

29/03/2019 11:25

Guardateli bene, se avete consegnato dei soldi a questi uomini, che millantavano di essere un avvocato o un maresciallo, per risarcire la vittima di un incidente provocato da vostro figlio o nipote, probabilmente siete stati vittime di un imbroglio.
 
Si tratta di due truffatori seriali, padre e figlio, arrestati dagli uomini delle Squadre mobili di Ragusa e Napoli, al termine dell’operazione “Finto avvocato”.
 
I criminali sono stati riconosciuti dalle vittime, quasi tutte donne ultrasettantenni, cadute nel raggiro ben architettato dai due criminali, che dovranno rispondere dei reati di truffa e tentata truffa aggravata. Per ora le indagini hanno acclarato otto colpi messi a segno a Ragusa, ma è possibile che siano ancora numerose le vittime dei truffatori sull’intero territorio nazionale.
 
Chiunque dovesse riconoscere i due indagati, è pregato di recarsi presso gli uffici della Polizia di Stato più vicini per denunciare i fatti.L’attività investigativa ha preso il via l’estate scorsa, dopo che a Ragusa erano state presentate diverse denunce per una truffa realizzata sempre con lo stesso modus operandi.
 
L’espediente utilizzato era quello del finto incidente: la vittima veniva contattata telefonicamente da un sedicente avvocato che chiedeva fino a 30mila euro per risarcire la vittima di un incidente stradale causato dal figlio o dal nipote, il quale, essendo privo di copertura assicurativa, si trovava in stato di fermo presso la caserma e non poteva avere contatti telefonici. Quando la vittima non aveva tutto il denaro, i truffatori si facevano consegnare oggetti in oro.
 
Le indagini si sono concentrate sui video registrati dagli impianti di videosorveglianza, grazie ai quali gli investigatori sono riusciti a cogliere elementi utili ad individuare i due criminali, come la macchina utilizzata durante i colpi, l’immagine dei loro volti e numerosi altri indizi.

c.s.

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