I sindacati
Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed hanno proclamato ufficialmente lo
sciopero nazionale dei medici per la giornata del
5 dicembre 2023. Il motivo è da ricercare nella protesta contro la manovra economica che entrerà in vigore dal 2024. La categoria dei medici e dirigenti Ssn parteciperà inoltre anche allo
sciopero nazionale del 17 novembre proclamato dai Cgil e Uil con lo stesso obiettivo.
La spiegazione dei medici
Secondo i sindacati nella nuova manovra finanziaria "manca qualsiasi idea di riforma e di finanziamento strutturale del Servizio Sanitario Nazionale”. Tra i motivi c’è infatti la decisione di intervenire sulle pensioni e il taglio dell’assegno previdenziale compreso tra il 5% e il 25% all’anno. Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao-Assomed e Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed hanno affermato: “La manovra è stangata che colpisce circa 50.000 dipendenti e non ci tranquillizzano le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da esponenti del governo in merito a possibili modifiche parziali del provvedimento, e non alla sua completa eliminazione. Infine, non abbiamo più notizie dei lavori della commissione del ministro Nordio sulla depenalizzazione dell’atto medico. Dalla manovra ci saremmo aspettati un intervento sull’indennità di specificità medica e sanitaria per garantire un aumento degli stipendi e frenare la fuga dei professionisti verso l’estero e il privato, e invece si è deciso di aumentare le retribuzioni delle prestazioni aggiuntive per abbattere le liste d’attesa, misura che è destinata a non produrre risultati concreti. Ci saremmo aspettati uno sblocco, anche parziale, del tetto alla spesa per il personale sanitario e un piano straordinario di assunzioni, e invece nessuno ne fa nemmeno cenno. Ci saremmo aspettati risorse adeguate per il rinnovo dei contratti, e invece scopriamo che i 2,3 miliardi previsti sono messi a disposizione per l’intero comparto sanità, quindi briciole per tutti”.
La richiesta dei medici
I sindacati hanno fatto delle richieste specifiche al Ministero della salute: “Al governo chiediamo un segnale di coraggio per dare il giusto riconoscimento ai medici e dirigenti del Ssn. E per evitare il collasso della sanità che deve rimanere pubblica per garantire a tutti il diritti alla tutela della salute. Siamo pronti a mitigare o inasprire la protesta anche con altre eventuali giornate di sciopero da proclamare nel rispetto della normativa vigente”.