Lo stabile dell’ex fabbrica di penicillina di San Basilio a Roma era stato occupato più volte in passato da persone senza fissa dimora nonostante i continui sgomberi. Ieri sera si è sviluppato un grande incendio che ha causato ustioni alla gamba ad un uomo.
Il fatto
"Esprimiamo la massima preoccupazione per i veleni che verranno sprigionati e che gli abitanti dei quartieri circostanti respireranno", scrive su Facebook Carlo De Felice, candidato presidente del IV municipio. All'interno della fabbrica un cittadino di origine nigeriana è rimasto ustionato a una gamba.
Ieri sera le fiamme sono divampate e hanno avvolto l’ex fabbrica di penicillina sulla via Tiburtina, a San Basilio, nella periferia nord-est di Roma. Si tratta di uno stabile abbandonato dopo la cessazione della produzione ed occupato più volte da persone senza fissa dimora nonostante i continui sgomberi.
La notizia del disastro è stata data dagli attivisti di varie sigle (tra cui Potere al popolo e Asia Usb) presenti sul luogo per un evento della campagna elettorale delle amministrative. Le cause dell’incidente non sono ancora conosciute ma fin da subito è stata espressa la massima preoccupazione per i veleni che verranno sprigionati e che gli abitanti dei quartieri circostanti respireranno, così ha fatto sapere Carlo De Felice, candidato presidente del IV municipio per Potere al popolo. Dentro all’ex fabbrica si trovavano infatti rifiuti inquinanti.
La denuncia delle condizioni dello stabile
Pochi giorni fa era stato denunciato il pericolo e la necessità di bonificare lo stabile dai rifiuti inquinanti e dall’amianto di cui è ricoperto. Più parti politiche avevano fatto presente l’urgenza dell’intervento, per tutelare la salute degli abitanti di Roma est.
Al momento dell’incendio, all’interno dell’ex fabbrica si trovava almeno un cittadino di origine nigeriana, che è rimasto ustionato a una gamba.
“Lo avevamo detto sabato e lo ripetiamo adesso – occorre sequestrare lo stabile e avviare un’opera di bonifica e riconversione dai rifiuti tossici e dall’amianto di cui è ricoperto e occorre farlo subito!”, scrive ancora il movimento di “Potere al popolo” sui propri canali social.
Michelangelo Giglio dell’Asia Usb ha aggiunto: “L’indecenza dell’amministrazione cittadina ha causato questa bomba ecologica sugli abitanti di San Basilio e di tutta Roma est”. “Ci vivevano dei cittadini italiani e stranieri, che non avendo un tetto sulla testa e non sapendo più dove altro andare, l’hanno periodicamente rioccupata. La proprietà metta in sicurezza quel manufatto una volta per tutte. È un luogo altamente inquinante, una delle vergogne di questa città”.
Dai rilievi e dagli accertamenti fatti finora, comunque, l’incendio ha interessato sterpaglie e rifiuti e al momento, non si hanno notizie di persone coinvolte o responsabili. Le operazioni di spegnimento da parte dei Vigili del fuoco si sono svolte per tutta la notte e parte della mattina e si sta ancora verificando l’eventuale presenza di altre persone all’interno della struttura.