Omicidio di Chiara Gualzetti, si aggrava la posizione del sedicenne che adesso è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dal fatto che la vittima avesse meno di 18 anni. Le indagini, tuttavia, sono ancora in corso per cercare di capire quale è stato il reale movente che ha spinto un ragazzo a compiere un tale gesto. Durante l’interrogatorio il minorenne ha più volte parlato di “una presenza demoniaca che lo spingeva a compiere atti sempre più violenti verso le persone" ma ha anche aggiunto "di essere infastidito dalle avance della giovane ragazza". Questo è quanto emerso dagli interrogatori dei Carabinieri ma gli inquirenti cercano anche altro nel rapporto tra i due.
Omicidio di Chiara Gualzetti, le dichiarazioni dell’assassino e la vita privata della vittima
Nella casa del giovane, oltre al coltello usato per uccidere Chiara Gualzetti, sono stati ritrovati gli abiti sporchi di sangue e il telefono della vittima. Tutte prove del quale voleva disfarsi. Ma sono ancora molte le cose che non quadrano in questa faccenda. Sembra che i due si frequentassero da un po’ ma non c’era una relazione sentimentale. E al vaglio degli inquirenti ci sono anche i messaggi che i ragazzi si sono scambiati nei giorni prima dell’omicidio oltre che le dichiarazioni della cerchia di amici che potrebbero fare luce sulla vicenda.
Intanto il giovane assassino ha confessato e ricostruito i fatti con precisione e lucidità, ma senza dare spiegazioni valide per il movente. Avrebbe parlato di una “spinta superiore” e di una voce che lo avrebbe costretto a uccidere. Poi avrebbe anche riferito che la stessa Chiara Gualzetti gli avrebbe più volte espresso il desiderio di morire. Sembra inoltre che la vittima avesse un interesse nei confronti dell’assassino, forse non ricambiato, cosa che potrebbe aver innescato questo folle gesto.
Sui social della ragazza frasi e dichiarazioni “strane” che parlano di “errori” e di come molte persone vogliano “approfittarsi” di lei e della sua gentilezza; gli inquirenti si muovono anche in questa direzione, cercando di ricostruire gli ultimi mesi di vita per cercare eventuali “anomalie” o comportamenti sospetti.
Intanto il giovane ha confermato di aver agito da solo, dando appuntamento alla vittima ai margini del bosco dove l’ha uccisa domenica scorsa. Sul corpo della giovane, oltre alle evidenti ferite da arma da taglio ci sarebbero anche segni che farebbero presagire botte o percosse; l’autopsia chiarirà le dinamiche dell’omidio e la provenienza di quei segni. Sono ancora in corso ulteriori accertamenti e forse dai prossimi interrogatori e dai controlli incrociati sui due cellulari ne potremo sapere di più.