A Pianura, in provincia di Napoli, è stato ritrovato un borsone lungo una strada di campagna. All’interno vi sono resti umani appartenenti, secondo la ricostruzione del reparto scientifico dei carabinieri, ad una donna di più di ottant’anni.
Le ipotesi investigative
Le forze dell’ordine si sono messe subito al lavoro per delineare le piste investigative da seguire.
Intanto già è stato accertato che i resti appartengono ad una donna uccisa e fatta a pezzi e il principale indiziato sembrerebbe essere il figlio, affetto da gravi problemi psichici. Con ogni probabilità, gli inquirenti sono di fronte ad un dramma familiare, consumato all’interno di un’abitazione del quartiere della periferia occidentale della città di Napoli. Il ritrovamento risale alle prime ore del mattino di ieri e da ore tiene impegnati i carabinieri nel tentativo di ricostruire l’accaduto.
I carabinieri della compagnia di Bagnoli, che stanno conducendo le indagini, coordinati dalla Procura di Napoli, in un primo momento non sapevano neppure che si trattasse di omicidio, visto che stavano perlustrando la zona per l’allontanamento da casa di una donna di 84 anni.
L’allarme relativo alla scomparsa dell’anziana signora, Eleonora Di Vicino, era stato dato qualche giorno fa da una conoscente della stessa, dirigente scolastica molto conosciuta nel quartiere. Gli investigatori hanno puntato da subito sul figlio convivente della donna.
L’interrogatorio del figlio dell’anziana
L’uomo, 57 anni, è stato prelevato da casa e portano in caserma per un lungo interrogatorio dove inizialmente ha negato qualsiasi ipotetico addebito, dicendo di non sapere niente della madre e aggiungendo che la donna non si trovava perché poteva essersi allontanata volontariamente.
Poco dopo, però, il figlio ha fatto le prime ammissioni che hanno lasciato intravedere uno scenario completamente diverso: la donna era stata assassinata, il corpo smembrato e nascosto in alcuni borsoni, del tipo utilizzato per fare acquisti negli ipermercati.
Le ricerche sono scattate immediatamente sulla base delle indicazioni fornite dell’uomo. Gli investigatori hanno scavato nella zona dell’abitazione della vittima e cercato nella campagna circostante di contrada Pisani.
Il ritrovamento
Dopo alcune ore, sul ciglio della strada che collega Pianura con Marano, sulla collina dei Camaldoli, vicino a un muretto, è stato trovato il primo borsone: all’interno sono stati rinvenuti resti quasi certamente umani. La conferma è arrivata solo dopo, all’esito delle analisi affidate ai carabinieri del reparto scientifico.
Gli specialisti dell’Arma adesso dovranno verificare se si tratta effettivamente del corpo dell’ultra ottantenne scomparsa. Nel frattempo, le ricerche proseguono.
Il lavoro investigativo, comunque è reso ancora più complesso dal lasso di tempo trascorso dopo la scomparsa dell’anziana (circa una settimana) e dalle caratteristiche dell’area che presenta una fitta vegetazione e registra anche la presenza di animali randagi e selvatici.
Il caso è seguito personalmente dal procuratore Giovanni Melillo, rimasto in contatto con l’aggiunto Pierpaolo Filippelli e con il pm Maurizio De Franchis, titolare del fascicolo.
Nelle scorse ore gli inquirenti sono rimasti estremamente cauti e, fino a tarda sera, non si si sono sbilanciati. Anche la ricostruzione fornita dal figlio della donna, in considerazione delle sue condizioni di salute psichica, viene valutata con attenzione. Un furgone della polizia mortuaria ha portato via la borsa con i resti e si continua a lavorare per trovare ulteriori riscontri e per scartare eventuali ipotesi alternative. Ieri le ricerche sono andate avanti fino a tarda sera. Le campagne di Pianura sono state battute per ore, mentre il figlio dell’anziana rimane a disposizione degli investigatori.