Bernie Madoff è morto all’età di 82 anni. Il re della truffa, famoso broker di origine statunitense, è l’artefice del più imponente schema di Ponzi, che gli ha portato una somma di denaro illecito pari a circa 65 miliardi di dollari.
Per tale ragione, Bernie Madoff è conosciuto anche come il re della truffa; sì, perché il giro di denaro “sporco” che ha portato avanti per diversi e lunghi anni ha coinvolto vari investitori e importanti istituti finanziari di tutto il mondo.
Negli anni acquisì talmente tanta fama e importanza, tanto che venne soprannominato Presidente del Nasdaq; la sua “carriera” terminò quando nel 2008 fu denunciato da uno dei suoi figli.
Bernie Madoff e lo schema di Ponzi
Lo schema di Ponzi deve il suo nome dal suo ideatore, ossia Charles Ponzi che negli anni ’20 riuscì a truffare più di 40 mila persone in tutti gli Stati Uniti.
Come? Attraverso una truffa dalla struttura piramidale, con cui si raggiungono guadagni molto più alti rispetto ai tassi di mercato e, soprattutto, in tempi brevi.
Secondo lo schema, subito dopo viene restituita parte della somma investita, facendo credere alla povera vittima che, appunto, tutto il sistema funzioni perfettamente.
In questo modo vengono truffate milioni e milioni di persone, mentre chi ne trae benefici e guadagni sono il truffatore e ideatore dello schema, e le prime persone che fanno investimenti. Lo
schema di Ponzi ideato da Bernie Madoff ebbe maggiore successo e durò molto di più, in quanto il re della truffa tenne sempre un profilo molto basso, con un rendimento annuale del 10%.
Quando venne smascherato, dopo la denuncia del figlio, fu condannato a 150 anni di reclusione; giunto all’età di 82 anni il Presidente del Nasdaq è morto per cause naturali mentre scontava la sua pena.
Nella sua rete finirono importanti istituti finanziari, anche italiani, come Banco Popolare e UniCredit.