Nonostante controlli e sanzioni, continuano i furti di sabbia sulle spiagge sarde. L'ultimo caso in ordine di tempo sulla costa nord dell'isola: i Carabinieri di Siniscola hanno “beccato” un turista quarantenne, inglese originario di Napoli, con una bottiglia piena di granelli prelevati da un litorale della Gallura. Immediato il sequestro e la multa da più di mille euro.
La Regione da una parte, con la stretta sui 'furbetti' della sabbia, e gli ambientalisti dall'altra, con la campagna del Wwf "L'ultima spiaggia", stanno cercando di mettere un argine ad una pratica che si traduce in un danno ambientale impossibile da trascurare. Si calcola infatti che ogni anno sulle spiagge sarde vengono prelevati quintali di sabbia, raccolti come “souvenir” dai turisti.
All'apparenza un gesto piccolo e innocuo, ma sommato a tantissimi altri simili, potenzialmente letale per il fragile sistema costiero dell'Isola. Se ne sono accorte anche le autorità della Germania, paese con un flusso turistico importante verso la Sardegna.
L'ambasciata di Berlino - Auswärtiges Amt - ha infatti richiamato i tedeschi sul furto di sabbia nell'Isola. Un monito scritto sulla pagina Facebook. "La Sardegna - si legge nel post - ha alcune delle spiagge più belle d'Italia, come ad esempio qui nella baia di Cala Goloritzè. Ma il trasporto di sabbia, pietre e molluschi costituisce un grave problema ambientale. Si tenga quindi presente il divieto". La presa di posizione dell'ambasciata berlinese ha raccolto in poco tempo centinaia di like e condivisioni.