Intanto si continua a scavare tra le macerie nella speranza di portare alla luce altri sopravvissuti ma, più passa il tempo, e più la cosa appare improbabile.
A complicare ulteriormente le cose è arrivata Grace, la tempesta tropicale che pur avendo perso intensità sta comunque facendo rallentare la macchina dei soccorsi e sta causando forti disagi alla popolazione.
Il primo ministro Ariel Henry ha dichiarato lo stato di emergenza che resterà in vigore per un mese oltre che tre giorni di lutto. Il paese è già afflitto da una grave crisi economico-sociale e questa nuova catastrofe non fa che aggravare le tensioni.
La situazione ad Haiti
I maggiori danni per il terremoto si registrano nelle province di Nippes e Grand'Anse, che ospitano circa il 16% di tutta la popolazione del paese
Intanto, come se non bastasse, gli aiuti umanitari inviati sono stati dirottati e rubati da bande armate che stanno prendendo il controllo del paese. Una situazione che peggiora di ora in ora e diventa lo specchio di una crisi che ormai va avanti sin dall’uccisione del Presidente Moïse.
La popolazione è allo stremo a chiede a gran voce cibo e beni di prima necessità che, purtroppo, sono tutti nelle mani delle gang. Intanto nel paese stanno per arrivare gli aiuti internazionali con persona medico e tecnici che lavoreranno per cercare di ripristinare quanto prima la viabilità generale e facilitare l’arrivo degli aiuti. Altri fondi e altro sostegno arriverà anche dall’Unione Europea che manderà sul posto anche un team della Protezione Civile a supporto delle autorità locali in difficoltà.
Lo scopo di tutti è cercare di aiutare il più possibile la popolazione di Haiti e consegnare loro tutte le scorte per far fronte all’emergenza. Vedremo, intanto, se nei prossimi giorni sarà possibile iniziare a tracciare un bilancio e continuare in sicurezza con le operazioni di salvataggio.