A1 tra Parma e Fiorenzuola, chicchi di grandine come palline da tennis hanno colpito centinaia di auto, distrutte dall’incessante grandine che per pochi minuti si è abbattuta sull’autostrada. Un inferno durato pochissime, ma con danni ingenti e ripercussioni pesantissime sul traffico; la chiusura del tratto autostradale ha portato a code e rallentamenti che sono andati avanti tutta la giornata.

 

I danni più pesanti alle auto che malauguratamente in quel momento transitavano sull’autostrada. Parabrezza distrutti, danni alla carrozzeria e qualche tamponamento. Parecchi feriti lievi, colpiti dalle schegge di vetro o dalle pallottole di ghiaccio ma nessuno in grave condizioni fortunatamente. Il maltempo ha colpito anche nelle province di Reggio Emilia e Modena, mentre nella bassa parmense la perturbazione è arrivata nel primo pomeriggio con raffiche di vento talmente forti da scoperchiare i tetti. Anche qui la grandine ha danneggiato decine e decine di auto, ma fortunatamente non ci sarebbe nessun ferito grave.

Ad essere maggiormente colpiti solo veicoli ed edifici storici e fortunatamente non si sono registrati feriti gravi. Ingenti anche i danni all’agricoltura con interi campi di pomodori, meloni, cocomeri, mari e via dicendo distrutti dalla furia degli elementi. Oltre a questo, sono state danneggiate anche strutture e macchinari agricoli per migliaia e migliaia di euro.

 

Questa violenta grandinata è solo uno degli eventi meteo estremi a cui il nostro paese sta andando incontro sempre più spesso. Causa dei cambiamenti climatici che stanno portando a un livello sempre più pericoloso anche una “semplice” perturbazione. E nessuno sembra essere preparato, ma davanti alla furia della natura cosa può mai fare l’uomo se non osservare impotente la devastazione? 

 

E in questo caso specifico, almeno non sono state coinvolte persone, ma fino a quando andrà così? Con il clima completamente impazzito e sbalzi climatici sempre più repentini, stiamo andando verso l’instabilità più completa che rischia di minare seriamente il nostro paese e il suo clima mediterraneo che ci invidiano in tutto il mondo. Il giorno dopo gli eventi devastanti non si può che fare la conta dei danni e rimboccarsi le maniche e ripartire con la vita di tutti i giorni, nella speranza che il clima sia più clemente al contrario dell’uomo.