Italia - Grafica Veneta, l'azienda che non trovava gli operai e ora sotto inchiesta

Grafica Veneta, dalle lamentele per la mancanza di lavoratori all'accusa di sfruttamento. Le indagini delle Forze dell'Ordine

Fonte: Pixabay

Redazione 27/07/2021 11:01

In molti ricorderanno il post di Grafica Veneta di tre anni fa, dove l’azienda attaccava i giovani di non voler lavorare in per colpa dei turni. Parliamo di una realtà produttiva importante che ha all’attivo moltissimi libri celebri, come la saga di Harry Potter, ad esempio.  Poche ore fa, però, due manager della famosa impresa sono stati arrestati e sono ai domiciliari con l’accusa di Sfruttamento del lavoro. Una notizia clamorosa che fa subito il giro del web, soprattutto perché la rete non dimentica e immagazzina tutto, soprattutto le questioni più controverse e che generano molti dibattiti. 
 
E allora la situazione si ribalta e in meno di tre anni, da azienda leader che lamenta la mancanza di manodopera si arriva a “carnefice” accusata di sfruttare i lavoratori con turni massacranti e senza gli adeguati strumenti di protezione personale. E per di più in molti operai sono stati addirittura picchiati, legati e vessati per le lamentele magari o per aver chiesto i diritti che gli spettano.
 
Ed è curioso vedere come nel giro di poco le cose cambino e anche un’azienda leader del settore arrivi a bassezze del genere, degne del più spregevole caporalato che, ricordiamo, è illegale.
Grafica Veneta, dal 2018 a oggi tra mancanza di operai e caporalato
L’azienda dal 2015 in poi è in rapida crescita. Nel 2018 il post incriminante che diceva: “Su 25 posizioni aperte, in due mesi e mezzo abbiamo potuto assumere solo 4 nuove figure, un problema che rallenta il nostro piano di investimenti e tiene ferma una rotativa da 10 milioni di euro”. La colpa, si disse all’epoca, era da attribuirsi ai giovani che non volevano cedere a turni e al lavoro notturno.
 
Ma i leader non cedono e si rivolgono ad agenzie interinali, passaparola, siti e quant’altro, il tutto inneggiando sempre al fatto che l’Italia è il solo paese dove ci si lamenta della disoccupazione ma non si accettano lavori per via dei turni. E ovviamente i leader osannavano queste offerte di lavoro definendole “Lavoro vero e non sottopagato”.
 
E poi dopo circa tre anni la bomba che è esplosa poche ore fa e portato ai domiciliari i due leader dell’azienda; sono in corso tutti gli accertamenti del caso ma le accuse mosse dai dipendenti sono dure e, sembrerebbe, fondate. Nei prossimi giorni gli inquirenti interrogheranno operai e dirigenti e se ne saprà di più, ma se le testimonianze dovessero risultare veritiere non basteranno tutti i tweet del mondo a salvare Grafica Veneta dalla gogna pubblica e, speriamo, da punizioni esemplari.

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