Il caso di
Giulia Cecchettin e Filippo Turetta continua a suscitare interrogativi, soprattutto riguardo alla telefonata fatta dal vicino di casa della ragazza alla polizia (
APPROFONDISCI QUI). Secondo fonti dei
Carabinieri, il testimone ha riferito di una lite tra due persone avvenuta in un parcheggio, durante la quale entrambe erano poi salite in auto e si erano allontanate. Tuttavia l'uomo non è riuscito a prendere nota della targa e, in quel momento, c'erano altre attività in corso per le pattuglie.
Ricerche partite in ritardo
Fino alle 13:30 del giorno successivo alla lite nel parcheggio, nessuna ricerca era stata avviata per Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. Le indagini sono iniziate solo dopo la denuncia presentata dal padre di Giulia, quando sono state scoperte macchie di sangue nel parcheggio dell'asilo a Vigonovo. L'uomo aveva chiamato nuovamente il 112 per riferire di quanto appreso dal vicino di casa. Secondo l'ordinanza del gip, al momento di quest'ultima telefonata, Turetta era già oltre la zona tra Cortina e Dobbiaco, dirigendosi verso l'Austria. Nel frattempo continuano comunque a sorgere domande sulla gestione della chiamata d'emergenza. Dopo la segnalazione del vicino di casa nessuna pattuglia è infatti intervenuta in Via Aldo Moro. Fonti dell'Arma dei Carabinieri hanno affermato che non ci sono fascicoli aperti in Procura relativi a questa chiamata e non esiste nessuna seconda telefonata al 112. Resta comunque da capire il motivo per cui la richiesta di emergenza non abbia scatenato una risposta immediata sul luogo dell'aggressione.
Filippo Turetta domani in Italia
Filippo Turetta, attualmente detenuto nel carcere di Halle in Germania, sarà estradato domani in Italia. L'accusa nei suoi confronti è di omicidio volontario e sequestro di persona. Nella mattinata di sabato 25 novembre un aereo militare partirà da Roma e arriverà a Francoforte per prelevare Turetta, che verrà poi trasferito in Italia dove sarà preso in custodia dai Carabinieri e consegnato al giudice.