Tragedia a Ferrara, una donna di 30 anni ha telefonato al 112 per chiedere aiuto per il figlio di un anno. La donna scossa e confusa al telefono con gli agenti ha detto che il figlio più piccolo era morto. All’arrivo sul posto gli agenti hanno trovato la donna coperta di sangue, con profondi tagli sulle braccia e visibilmente sotto shock che si è scagliata contro di loro. Al momento è ricoverata nel reparto di psichiatria in attesa che le sue condizioni migliorino per poterla interrogare sull’accaduto. La prima ipotesi è quella di un omicidio-suicidio, in parte confermato anche dalla donna che, seppur molto confusa, ha ammesso di aver ucciso il bambino. Per ora è stata disposta l’autopsia sul corpo del bambino.

Al momento della telefonata, intorno alle 6 del mattino, c’erano anche gli altri due figli della donna che sono in buone condizioni e sono stati affidati alla nonna.

Non era presente il padre dei bambini che da qualche tempo non viveva più con loro a causa di alcuni problemi con la compagna.

Non appena calmata la donna gli agenti di Polizia sono andati a controllare lo stato di salute del figlio più piccolo. Purtroppo però non c’è stato niente da fare e il corpo del piccolo giaceva senza vita nella camera da letto dei genitori. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione del personale del 118 che ha cercato per oltre 40 minuti di salvare la vita del bambino, ma purtroppo non c’era più niente da fare. Da una prima analisi sul corpo del piccolo non ci sarebbero segni di violenza evidenti. Per questo in un primo momento si è pensato a una morte naturale e al tentativo di suicidio della madre a causa dello shock. Poi però le urla della donna e il tentativo di aggressione nei confronti delle Forze dell’Ordine hanno portato gli inquirenti ad aprire un fascicolo per omicidio-suicidio, disponendo l’autopsia per il corpo del bambino. Come già detto, al momento, la mamma si trova in cura presso un reparto psichiatrico, nella speranza che tra qualche giorno possa fornire qualche informazione in più sull’accaduto.