Picchiato per anni perché voleva andare a scuola: è il dramma di un bambino rom di 11 anni, maltrattato dalla madre che non accettava il diniego del figlio a "lavorare". Il ragazzino vive nel campo di Colli Aniene, alla periferia Est di Roma e dopo anni di violenze ha denunciato tutto ai carabinieri di San Basilio chiedendo loro aiuto.
Picchiato perché voleva studiare
Schiaffi, pugni, violenza verbale. "Lavora scemo, sennò ti picchio": con queste parole la madre si rivolgeva al figlio di 11 anni che veniva colpito ripetutamente anche alla schiena. La sua colpa? Quella di voler andare a scuola invece di svuotare i cassonetti dell'immondizia o chiedere l'elemosina per strada. Un dramma quello vissuto dal bimbo rom che andava avanti dal 2017. "Mia madre non mi manda più a scuola, vuole che lavori tutto il giorno. E se mi fermo per riposare mi riempie di botte", il racconto del minore rom che ha denunciato ai militari dell'Arma le violenze subite.
I medici del pronto soccorso, dopo aver visitato l'11enne, hanno confermato la presenza di ecchimosi recenti sul corpo. La madre del ragazzino, di 37 anni, è stata arrestata e dovrà rispondere per maltrattamenti e lesioni aggravati su minorenne. Stando alle indagini dei carabinieri, ai pestaggi avrebbe preso parte anche il fratello maggiore mentre sulla madre potrebbe pendere anche l'accusa di aver impedito al figlio di frequentare la scuola dell’obbligo.
L'ombra degli abusi sessuali
Nel campo rom di Colli Aniene c'è il dramma dei ragazzini cresciuti in un contesto di miseria e degrado. Il padre del bimbo di 11 anni è recluso nel carcere di Velletri e per il momento non sembra coinvolto nel caso. Ma gli inquirenti indagano anche su un amico di famiglia - conosciuto come "zio Rocco" - che frequentava la baracca del ragazzino a San Basilio. Potrebbe esserci anche l'ombra degli abusi sessuali in quello che rappresentava un rifugio per il giovane, dove si nascondeva per sfuggire alle violenze della madre.
Per il gip Paolo Andrea Taviano, che coordina le indagini e ha disposto l’arresto per la madre del ragazzino, la donna mostrerebbe "un’indole violenta e incline a delinquere, nonché un discutibile senso materno vista la sua opposizione alla prosecuzione del percorso scolastico" del figlio. Ora il bimbo è stato accolto in una casa famiglia, è circondato dall'amore di chi si sta occupando di lui e in presenza di una psicologa ha raccontato il suo dramma. E' emerso anche che in una occasione sarebbe stato pestato per aver cercato di salvare dalle violenze il fratellino di due anni, picchiato solo per aver rotto un piatto.