Era specializzato in truffe relative a macchine di lusso, ma una delle vittime si è insospettita e ha chiesto aiuto alla polizia, che ha bloccato l’uomo proprio mentre cercava di mettere a segno l’ennesimo colpo. Il truffatore è stato arrestato per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, tentata truffa aggravata, falsità materiale e falsità in titolo di credito.
Si tratta di un italiano di 39 anni, che aveva agganciato la vittima su un sito internet, dicendo di essere interessato all’acquisto di un’auto di grossa cilindrata. Dopo il primo approccio erano seguiti una serie di contatti telefonici durante i quali il truffatore aveva inoltrato al venditore la fotografia del proprio documento e di un assegno dal valore di 130mila euro, necessari per acquistare il veicolo. Analizzando la foto dell’assegno, sul quale anche la sua banca ha svolto accertamenti, la vittima si è insospettita e, il giorno fissato per la compravendita, ha contattato il 112 numero unico delle emergenze, aggiungendo che si trovava a bordo di una seconda autovettura in viaggio verso l’appuntamento fissato con il compratore.
I poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Milano hanno seguito i due, assistendo al momento in cui l’acquirente visionava l’auto oggetto della trattativa. Quando truffatore e vittima si trovavano all’interno dell’agenzia di pratiche auto dove si stava per formalizzare la vendita, i poliziotti sono intervenuti. L’uomo, con precedenti per rapina, porto d’armi e gioco d’azzardo, aveva utilizzato un falso documento d’identità valido per l’espatrio, intestato a persona inesistente, e un assegno contraffatto di ottima fattura; aveva, inoltre, con sé un codice fiscale falso abbinato alla carta d’identità e 2mila euro in contanti, necessari per il passaggio di proprietà.
Sul cellulare del truffatore sono state trovate quattro chat, tutte di uguale tenore, dalle quali è emerso chiaramente come lo stesso fosse intenzionato a compiere reati analoghi, seguendo un consolidato modus operandi. All’interno del suo portafogli, vi erano anche due biglietti con appunti relativi all’acquisto di altre autovetture di lusso. In sede di interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, l’indagato ha ammesso di aver commesso anche in passato truffe simili per l’acquisto di orologi e autovetture, spinto dalla necessità di ripianare i debiti di gioco.