Ancora brutte notizie dall’India: Simonetta Filippini, la donna che assieme al marito è rimasta bloccata a Nuova Delhi mentre stavano adottando una bambina di 2 anni, è positiva al Covid. Dalla radiografia della donna si legge: “Opacità bilaterale nella sezione inferiore dei polmoni con caratteristiche da vetro smerigliato, suggestiva di polmonite", tipici sintomi iniziali di una broncopolmonite tipica del virus. Con gli ospedali al collasso e la situazione ogni giorno più critica la donna ha rifiutato di lasciare l’albergo in cui è “rifugiata” per non rischiare la vita all’interno di una struttura sanitaria in cui, probabilmente, non riceverebbe cure. Sui suoi social lancia l’appello all’Italia e alla politica di intervenire in qualche modo per poter tornare in Italia ed essere curata nel nostro paese. Nell’ultimo post delle scorse ore si legge: "Per le cure mi vogliono rimandare in ospedale […] ma da lì ho paura che non ne uscirò più. Le cure domiciliari non le posso chiaramente fare perché siamo in albergo. Finché posso rifiuto il ricovero. Il consolato mi dice che hanno altri 24 italiani malati da seguire e non riesce a trovarmi un posto diverso per le cure domiciliari. Sono molto preoccupata e arrabbiata". La situazione è critica ed estremamente delicata e, nonostante i ripetuti appelli della coppia, ancora non sono ancora arrivate risposte tempestive dalla politica.
La mobilitazione dell’Italia
La coppia negli ultimi giorni è salita alla ribalta proprio per il loro gesto coraggioso di andare in India per adottare una bambina di due anni. Lo scoppio improvviso della nuova ondata li ha costretti a rifugiarsi in uno degli alberghi in città ma, con la situazione che peggiora di ora in ora, i due temono per la propria vita e quella della figlia. A nulla sono valsi i molti appelli lanciati per chiedere un intervento del Governo che, al momento, visto l’alto livello di rischio starebbe lavorando a una soluzione, ma la paura di tutti è che con i tempi della politica la coppia non riesca a tornare rapidamente in Italia. Nel paese di origine dei due coraggiosi genitori, Campi Bisenzio, il Sindaco Emiliano Fossi ha detto che il comune da parte sua sta facendo il possibile per i propri concittadini ma, al momento oltre a un servizio di supporto psicologico a distanza e a diversi medici che stanno seguendo la donna, non possono fare altro.
Nelle ultime ore sono state moltissime le manifestazioni di solidarietà inviate alla famiglia che sta vivendo uno dei momenti più difficili della storia, proprio adesso che l’adozione era andata a buon fine. Intanto su Change.org è partita una petizione per chiedere un rapido intervento del Governo per riportare a casa tutti gli italiani in India ma, come già detto, con i tempi della politica e la situazione in costante peggioramento si teme il peggio.