Como, si contano i danni del violento nubifragio che nelle scorse ore ha colpito la città e le zone limitrofe. Corsi d’acqua che straripano, detriti e fango, la furia degli elementi ha distrutto tutto, lasciando alle sue spalle solo una devastazione senza precedenti.
E la situazione è ancora critica, avverte la Protezione Civile, soprattutto per le nuove piogge previste nelle prossime ore che potrebbero portare a ulteriori frane e allagamenti. I danni sono ingenti ma, fortunatamente, non sembrano esserci feriti.
Strade chiuse e paesi isolati nel comasco; Vigili del Fuoco e Forze dell’ordine sono a lavoro assieme ai volontari per ripristinare almeno una parte della viabilità per facilitare i soccorsi e gli interventi. Il problema è che tutto è invaso da fango e detriti e con il rischio pioggia ancora elevato non si può fare molto in queste condizioni.
Maltempo nel nord Italia, cosa resta dopo la devastazione?
Dopo le violente grandinate di ieri e i nubifragi in tutto il nord del paese la situazione è critica. La macchina dei soccorsi sta lavorando a ritmi serrati e la conta dei danni cresce di ora in ora. Infrastrutture inutilizzabili, edifici danneggiati, coltivazioni distrutte e via dicendo; questi sono solo alcuni dei danni più evidenti, per non parlare della pressione psicologica sulle persone.
Gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti e ormai è tardi per cambiare rotta; bisogna fare i conti con eventi metereologici estremi sempre più frequenti e sempre più distruttivi ma fino a quando un territorio può sopportare una violenza del genere? Frane, inondazioni, smottamenti, sono queste le prime avvisaglie di un paese che sta gradualmente cedendo alla furia degli elementi, con il suolo che non riesce più a trattenere l’acqua e i corsi dei fiumi che non sono in grado di sopportare un tale carico.
E a farne le spese maggiori è l’uomo che in pochi secondi vede crollare tutto ciò che ha costruito, mentre la natura si riappropria degli spazi che le sono stati sottratti.