In Cina torna la paura per il Covid. Fuori controllo il focolaio scoppiato pochi giorni fa all’aeroporto di Nanchino, casi in più di 13 città inclusa la Capitale. Si temono nuove restrizioni in tutto il paese.
Dopo i primi contagi risalenti al 20 luglio hanno iniziato a far salire la tensione sull’aeroporto, la situazione è degenerata rapidamente. Dopo i nove addetti alle pulizie risultati positivi, in pochissimo tempo i contagi sono diventati quasi 200. Niente a che vedere con la storia di
Wuhan nel 2020, ma questo è sicuramente il secondo focolaio più esteso che ha colpito la Cina dallo scoppio dell’epidemia.
Il perché è semplice: se prima i cluster erano “bloccati” in una singola area geografica, partendo da un aeroporto si stanno diffondendo a macchia d’olio in tutto il paese e non solo. Le lunghe distanze e gli scambi sono diventati di nuovo il principale veicolo di diffusione del virus, soprattutto per via del grande affollamento dello scalo di Nanchino, attraversato ogni giorno da migliaia di viaggiatori diretti praticamente ovunque. Il maggiore pericolo per il momento è Nanchino stessa, dove le autorità hanno imposto il tampone a tutta la popolazione, ben 9,3 milioni di abitanti.
L’emergenza sanitaria in Cina
Torna a tremare la Cina e sebbene
la situazione non sia ai livelli del 2020, questo nuovo cluster spaventa non poco. L’aeroporto è il posto dove il contagio può viaggiare velocemente ovunque; questo in aggiunta all’enorme numero di abitanti, rende Nanchino e tutta la Cina l’incubatrice perfetta per una nuova ondata.
Con una campagna vaccinale in ritardo e un generale allentamento delle restrizioni, il paese del Sol Levante sta per affrontare un probabile nuovo lockdown; al momento si limiterà all’area dell’aeroporto ma a seconda del progredire dell’epidemia il Governo valuterà ulteriori misure. Le prossime settimane saranno cruciali e tutti sperano che non ci sarà bisogno di nuovi lockdown più o meno duri, perché sarebbero un colpo durissimo all’economia del paese e non solo.