Ultimi sviluppi sul caso
di Saman Abbas, scomparsa da Novellara a fine aprile 2021: il
padre questa estate avrebbe detto
al telefono al suo datore di lavoro: "Vengo lì, ti spiego", ma poi più niente.
Le ultime novità sul caso
Ieri sera durante il programma “Chi l’ha visto” ha parlato il datore di lavoro del padre di Saman Abbas: l'uomo aveva promesso di tornare e spiegarsi per la sua assenza dal lavoro, ma non si è visto nessuno.
La soluzione del mistero della scomparsa della famiglia di Saman Abbas, potrebbe aiutare anche a risolvere il caso della ragazza, della quale ancora non si è trovato il corpo e non si sa nulla.
A “Chi l’ha visto?” ieri sera, è stato ascoltato William Bartoli, fondatore dell’azienda agricola di Novellara in cui lavoravano i familiari di Saman. Bartoli ha descritto il capofamiglia Shabbar come un uomo sereno e integrato nella comunità in cui viveva, mai arrabbiato. Secondo quando riferito dal datore di lavoro Shabbar è un uomo dedito alla famiglia, che “aveva imparato a fare le pizze” e che era “bravo e affidabile” sul lavoro.
Bartoli ha aggiunto di non aver visto alcun dissidio in famiglia, né si era accorto della volontà di combinare un matrimonio forzato cui sarebbe stata costretta la giovane Saman e purtroppo non si è reso conto nemmeno delle violenze fisiche e morali subite dalla ragazza.Se avesse saputo, assicura l’uomo, avrebbe cercato di riportare Shabbar sulla retta via.
Prima che Saman si rifugiasse in una dimora assegnata dai servizi sociali italiani infatti, la polizia internazionale aveva contattato Shabbar Abbas ed era stata chiamata da Said (l’amico di Saman che conosceva tutta la storia familiare) per presunte percosse e lancio di un coltello ai danni della giovane.
La telefonata a William Bartoli e il mistero di Saman
William Bartoli è stato uno degli ultimi a sentire telefonicamente Shabbar. “Mi ha detto: ‘Il 10 vengo e ti spiego tutto - racconta - Poi hanno detto che Saman era andata all’estero, in Belgio”. Il datore di lavoro di Shabbar ai microfoni di “Chi l’ha visto” ha dichiarato inoltre che gli Abbas “sono andati via alla svelta” e che quello che Shabbar ha promesso, compresa l’idea di tornare in Italia per spiegarsi, erano “balle”.
Bartoli pensa che Saman non si trovi più a Novellara, né viva, né morta e che l’abbiano portata altrove. L’uomo ha anche indicato una zona cieca dell’azienda, una piccolissima porzione di terreno che le telecamere di sorveglianza non vedono: lì qualcuno avrebbe potuto portare un veicolo per trasportare Saman altrove. Gli inquirenti non smettono di formulare ipotesi e fare accertamenti. Il corpo della giovane pakistana potrebbe essere stato gettato nel Po', oppure, come afferma il fratello, potrebbe essere stato fatto a pezzi e portato a Guastalla.
Attualmente Saman non può ricevere giustizia poiché non c’è un corpo e non ci sono nemmeno i presunti colpevoli, c’è solo un indiziato, il cugino della ragazza, in custodia cautelare in Italia. “Le indagini devono proseguire finché la ragazza non sarà trovata - chiosa Claudio Falleti, legale di Saqib, il giovane pakistano residente nel Frusinate e fidanzato di Saman - Invito la comunità pakistana a rompere il velo dell’omertà”, ha concluso.
Si indaga per presunto omicidio, si è ipotizzato che Saman sia stata uccisa perché si opponeva al matrimonio forzato con un cugino pakistano trentenne e per i suoi "comportamenti occidentali”.