E nella British Columbia la situazione è più tesa che mai da quando poche settimane fa sono stati scoperti i resti di 215 bambini presso una fossa comune vicino a un collegio cattolico. Dati gli evidenti ritardi nelle risposte della Santa Sede, la popolazione ha deciso di reagire in maniera violenta, dando alle fiamme le chiese. Gli investigatori non hanno ancora prove certe al riguardo e gli incendi sono stati etichettati come “sospetti”; adesso si sta indagando per capire se ci sia un possibile legame con il ritrovamento della fossa comune o se si tratta di altro. Al momento non si esclude nessuna ipotesi ma quella di una “vendetta” contro la chiesa resta quella più probabile.
Fosse comune nella British Columbia, è lotta aperta col Vaticano
Tra i nativi della British Columbia ci sono sempre stati i sospetti di violenze perpetrate dalla chiesa cattolica nei confronti dei bambini per “rieducarli”. Nessuno però avrebbe mai pensato che si potesse arrivare a tanto, nonostante tutte le “misteriosi sparizioni” da quei collegi che a distanza di anni sono ancora rimaste irrisolte. Eppure Il ritrovamento delle fosse comuni e dei corpi sepolti nei pressi delle scuole cattoliche non hanno lasciato più dubbi e adesso è anche il Governo Canadese che a gran voce chiede spiegazioni alla chiese che, da parte sua, sembra temporeggiare in attesa che il mare si calmi.
Ovviamente la notizia delle violenze e dei soprusi ha fatto il giro del mondo suscitando reazioni di sdegno nei confronti del Vaticano, soprattutto perché molto probabilmente tutti erano a conoscenza della cosa ma nessuno ha mai avuto il coraggio di denunciare.
Al momento si stima che oltre 150mila bambini siano stati vittime di violenze fisiche e psicologiche da parte degli “educatori” della chiesa. Oltre 4000, poi, non sarebbero mai tornati a casa e le famiglie sarebbero state messe a tacere sia dai direttori dei collegi che dalle autorità che, all’epoca, lavoravano a stretto contatto con gli organismi religiosi. Pochi giorni fa il Primo Ministro Canadese Justin Trudeau ha inviato il Papa e la chiesa a chiedere scusa per i misfatti e non ha escluso nemmeno l’ipotesi di procedere pe vie legali, nel caso il Vaticano decida di non essere collaborativo nelle indagini.