Un ragazzino di 13 anni è morto dopo una grave caduta dal monopattino: il dramma sulla pista ciclabile di via Gramsci, a Sesto San Giovanni, hinterland di Milano. Fabio Mosca, questo il nome della vittima, aveva chiesto a un suo amico di provare il suo mezzo elettrico. Il tempo di salirvi a bordo e di camminare per pochi metri e, forse l'eccessiva velocità, una frenata improvvisa o una manovra sbagliata - la dinamica dell'incidente è al vaglio degli inquirenti - e il 13enne cade di faccia sbattendo con violenza contro il marciapiede. Non indossava il casco. Da subito le condizioni sono apparse gravi, inutili i soccorsi: Fabio non ce l'ha fatta. 

 

"Un mezzo di certo potente, perché dalle immagini delle telecamere lungo il percorso che abbiamo acquisito si vede che la velocità era elevata". Queste le parole del procuratore capo di Monza, Claudio Gittardi, che coordina le indagini sul caso. In base a quanto ricostruito dalla polizia locale, a prestare il monopattino elettrico al 13enne era stato un amico: "Dobbiamo verificare se fosse del ragazzino o noleggiato, comunque era nella sua disponibilità", chiarisce Gittardi. Adesso la magistratura sta valutando le responsabilità. Erano le quattro del pomeriggio quando i due adolescenti facevano un giro al Parco 9 novembre. Poi Fabio chiede di provare il mezzo ed esce dallo spazio verde. Dopo pochi metri la tragedia: il ragazzo cade al suolo e non si rialza più. Il tutto  accade davanti agli occhi dell'amichetto ma ad allertare i soccorsi è un passante che assiste alla scena. 

 

Quindi l'arrivo dell'ambulanza sul posto, ma le condizioni del 13enne sembrano gravissime: ha subito un forte trauma cranico ed è in arresto cardiocircolatorio. Fabio viene quindi intubato e arriva in coma all'ospedale di Niguarda dove morirà dopo poco. In queste ore la Procura sta effettuando verifiche sul mezzo elettrico, che è stato sequestrato dai magistrati e sarà sottoposto a perizia per valutare se poteva essere guidato da un minore.

 

Dopo la morte di Fabio Mosca, è allarme per gli incidenti stradali che da mesi si stanno verificando a bordo dei mezzi elettrici, molto utilizzati dai giovani. A poco servono le multe per chi viola il codice stradale, il problema riguarda la sicurezza e la velocità. I monopattini, infatti, vengono venduti come tali ma spesso non sono altro che ciclomotori contraffatti. La velocità massima di tali mezzi "truccati" sarebbe non oltre i 25 km all'ora ma possono arrivare anche a 75 km orari con una potenza di 4.400 watt rispetto ai 500 consentiti.

 

"Nel 2020 abbiamo registrato 123 incidenti gravi in Italia e un morto, quest'anno già due persone hanno perso la vita", spiega Giordano Biserni dell'Asaps, Associazione sostenitori e amici della polizia stradale. Da una indagine di Prima Assicurazioni commissionata a Nielsen per il 70,8% degli italiani sarebbe necessario istituire l'obbligatorietà della polizza assicurativa per chi si muove su un monopattino elettrico.