L'ultima escalation di violenza nel conflitto israelo-palestinese ha scosso la comunità internazionale con la notizia dell'uccisione di tre palestinesi da parte delle forze israeliane all'interno dell'ospedale Ibn Sina di Jenin, in Cisgiordania. L'operazione, avvenuta in un contesto ospedaliero apparentemente sicuro, ha sollevato gravi preoccupazioni per il rispetto dei diritti umani e delle leggi internazionali.
Blitz di Israele in ospedale
Secondo quanto riportato da
Al Jazeera, le
forze speciali israeliane hanno fatto irruzione nell'ospedale travestite da personale medico, simulando un'operazione sanitaria per poi salire al terzo piano e aprire il fuoco contro i
tre giovani palestinesi, uccidendoli sul posto. L'assenza di un tentativo di arresto e l'uccisione dei giovani mentre dormivano sollevano domande sulla proporzionalità e la legalità dell'operazione. L'esercito israeliano ha giustificato l'uccisione dei tre uomini,
identificati come membri di Hamas, sostenendo che stavano pianificando attacchi terroristici. Tuttavia le circostanze dell'operazione e la mancanza di un processo legale sollevano dubbi sulla veridicità delle accuse e sulla possibilità di una difesa adeguata da parte dei sospettati. Il filmato dell'operazione da parte delle telecamere di videosorveglianza ha confermato i dettagli dell'assalto, aggiungendo ulteriori elementi alla narrazione dell'evento. Inoltre la conferma dell'uccisione di due fratelli, entrambi coinvolti in attività considerate terroristiche dall'esercito israeliano, solleva ulteriori interrogativi sulla legittimità e la proporzionalità dell'azione militare.
Hamas promette vendetta
Intanto Hamas ha promesso vendetta per l'uccisione dei tre palestinesi, affermando che i "crimini dell'esercito israeliano non rimarranno senza risposta". Questa minaccia di rappresaglia alza ulteriormente la tensione nella regione e solleva il timore di una nuova escalation del conflitto. La mancanza di un processo legale e la promessa di vendetta da parte di Hamas evidenziano la fragilità della situazione e la necessità di un intervento urgente della comunità internazionale per evitare ulteriori violenze e garantire la tutela dei civili coinvolti nel conflitto.