Il 25 giugno si celebra la Giornata mondiale della Vitiligine, una patologia caratterizzata da depigmentazione cutanea che oggi colpisce circa l’1% della popolazione. Tipica sintomatologia della vitiligine è la comparsa di chiazze bianche in diverse parti del corpo. Si tratta di una malattia asintomatica, nonostante questo però l’alterazione dell’aspetto estetico interferisce con la qualità della vita di chi ne soffre.
Tuttavia, imparare a convivere con la malattia si può: un esempio è quello dell’attrice e modella Kasia Smutniak, che della rara patologia ne ha fatto un punto di forza. Da anni, infatti, Kasia fa da portavoce a tutte le persone che ne sono affette, aiutandole a superare la sensazione di disagio che la diagnosi comporta. Chi viene a conoscenza di avere la vitiligine, infatti, rischia di cadere nel buco nero della depressione a causa della mancanza di stima di sé.
La testimonianza di Kasia Smutniak
“Crescere è anche imparare ad accettare tutto quello che la vita ci porta. Cose belle, cose che ci vengono facili ma che non dovremmo dare mai per scontate… Ma soprattutto momenti difficili, che ci mettono alla prova, per non perdere il senso dei momenti felici. Insomma, tutto”. Dalla sua
pagina Instagram, Kasia Smutniak pubblica degli scatti dove mostra le parti del suo corpo colpite dalla vitiligine e lancia un bellissimo messaggio alle persone che la seguono: “Io, crescendo, ho imparato che accettare non è sufficiente. Bisogna amare i propri difetti!”.
Tra le cure c’è anche la fototerapia
Diverse sono le terapie dermatologiche per contrastare la vitiligine, chiamata anche “lebbra bianca”: tra queste, gli steroidi topici e gli inibitori topici della calcineurina raccomandati per le forme non aggressive della patologia. In caso di forme più estese, invece, viene consigliata una terapia con l’assunzione di steroidi sistemici. Negli ultimi anni un altro metodo di cura è rappresentato dalla fototerapia (PUVA terapia o UVB narrow band). Associata alla fototerapia, il dermatologo può prescrivere al paziente anche vitamina D, farmaci a base di cortisone, e fermenti lattici.
La fototerapia, dal greco "terapia della luce", utilizza speciali lampade capaci di trasmettere raggi ultravioletti per la cura di molte malattie della pelle. Il trattamento prevede l'utilizzo di raggi UVB, vale a dire quelli responsabili dell'abbronzatura. Questi, infatti, si fermano allo strato più superficiale dell'epidermide a differenza dei raggi di tipo A che raggiungono un livello più profondo creando quindi più danni. Nel caso della vitiligine utilizzare i raggi UVB a banda stretta solo sulle zone chiare può ridurre il contrasto cromatico rendendo le macchie meno visibili.