Durante l’attività di prevenzione e di contrasto dei traffici transfrontalieri di valuta, i militari della Compagnia di Domodossola, in collaborazione con i Funzionari Doganali, hanno fermato un cittadino di nazionalità iraniana in entrata nello Stato, con al seguito valuta non dichiarata per un importo di 121.500 euro.
L’uomo di 42 anni, A.M. le iniziali del cognome e del nome, viaggiava da solo sul treno proveniente da Basilea e diretto a Milano e di fronte alla richiesta dei finanzieri, assicurava di non trasportare valuta. I militari operanti, insospettiti dall’atteggiamento del soggetto controllato, effettuavano un controllo più approfondito, che permetteva di rinvenire all’interno del bagaglio al seguito l’ingente somma di denaro, divisa in banconote da 500, 200, 100 e 50 euro. Alle domande circa la provenienza e l’utilizzo del denaro rinvenuto, la persona controllata affermava che il denaro era stato prelevato e cambiato in Euro nella capitale iraniana e che sarebbe stato poi utilizzato in Italia per effettuare acquisti.
In conseguenza delle violazioni della normativa di settore, che stabilisce l’obbligatorietà della dichiarazione doganale per i trasferimenti di denaro contante per importi pari o superiori a 10.000 euro, si è proceduto alla contestazione dell’eccedenza trasportata e al contestuale sequestro del 50% della somma, corrispondente a 55.750 euro. L’attività sopra descritta rientra tra le principali missioni istituzionali affidate alla Guardia di Finanza, nel più ampio contesto del contrasto ai flussi illeciti legati alla movimentazione di valuta, che ledono il regolare funzionamento dell'economia legale e la libera concorrenza del mercato.