Le prime misure di contenimento e prevenzione contro il propagarsi della peste suina africana dopo i casi registrati in Belgio vanno nella direzione auspicata. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione delle discussioni tecniche a Bruxelles sullo stato di diffusione della malattia e sull’applicazione delle misure di contenimento nei Paesi coinvolti. Le procedure ed i controlli messi in atto per evitare l’uscita di suini dalla zona infetta – sottolinea la Coldiretti – devono essere quanto più rigorosi possibile per evitare il propagarsi della malattia, che avrebbe conseguenze molto pesanti per la suinicoltura europea.
E’ quindi fondamentale che la Commissione europea e le autorità belghe preposte – precisa la Coldiretti – continuino nelle azioni di controllo e prevenzione delle zone colpite e di quelle limitrofe, per tutelare gli allevamenti. Anche il Ministero della salute si sta celermente muovendo ed ha organizzato un incontro sulle prime misure da mettere in atto. In questo contesto risulta prioritario introdurre l’obbligo in etichetta dell’origine su tutti i salumi e prodotti trasformati e togliere il segreto sui flussi commerciali con l’indicazione pubblica delle aziende che importano prodotti, in modo da consentire interventi rapidi e mirati. Va peraltro chiarito che la peste suina africana – conclude la Coldiretti – è una malattia virale contagiosa che colpisce suini e cinghiali, ma, assolutamente, non gli esseri umani.