Italia - Tutto ciò che c'è da sapere sulla missione italiana in India

La missione italiana per aiutare il Subcontinente indiano è partita domenica 2 maggio. L’obiettivo è fornire aiuti e materiale medico per arginare il numero dei contagi.

Redazione 03/05/2021 11:32

E’ partita da Torino la missione italiana per gli aiuti in India, fortemente colpita dal Covid-19. La missione è coordinata dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile ed è composta dal team  Maxiemergenza della Regione Piemonte.
 
Quale sarà il compito e l’obiettivo? 
Dare aiuti al Subcontinente indiano, che si trova a dover far fronte a un numero di contagi da Coronavirus sempre più in aumento; l’obiettivo degli aiuti è mettere a disposizione dell'Itbp Hospital a Greater Noida di Delhi un sistema di autoproduzione per fornire ossigeno terapeutico ai malati ricoverati in terapia intensiva.
 
La missione
La missione italiana è partita ieri, domenica 2 maggio, dall’aeroporto di Caselle ed è composta dal team Maxiemergenza della Regione Piemonte, da un medico della Regione Lombardia e una rappresentante del Ministero della Salute. L’obiettivo ultimo è fornire aiuti e materiale idoneo per riuscire ad affrontare e arginare il numero dei contagi da Covid-19, che sta mettendo in ginocchio l’intero paese.
 
L’iniziativa di solidarietà tutta italiana durerà all’incirca due settimane, e avrà come traguardo quello di dotare le aziende ospedaliere indiane di un sistema per la produzione di ossigeno. Ma non è tutto, perché verranno donati anche 20 respiratori polmonari.
 
Tutto l’equipaggio medico e tutte le attrezzature sanitarie sono stati imbarcati su un C-130 messo a disposizione dell’Aeronautica Militare, grazie al supporto offerto dal Ministero della Difesa. Queste le parole dell’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e del Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: "Il Piemonte risponde con orgoglio alla chiamata dell’Italia in soccorso dell’India, stremata dalla pandemia. Esprimiamo la nostra gratitudine al personale che andrà ad operare in un contesto ora particolarmente critico come quello indiano, ma anche a chi combatte quotidianamente la stessa battaglia nelle nostre realtà locali e nazionali, altrettanto impegnative".

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