Monza, trovati nella villa di un imprenditori alcuni preziosi affreschi provenienti dal Parco Archeologico di Pompei. Il prezioso bottino era stato trafugato dal sito archeologico negli anni ’70 e acquistato da diversi antiquari in giro per il mondo.
Una scoperta di grandissimo valore storico quella dei Carabinieri che durante le attività di contrasto delle attività legate traffico illegale di beni archeologici hanno rinvenuto tali affreschi nella villa del privato. Le indagini sono partite nel 2020 e hanno permesso di rintracciare moltissime opere d'arte, acquistate illegalmente negli anni da diverse persone e poi finiti nelle residenze private di ricchi imprenditori. Al momento non è ancora nota l’identità del proprietario della casa contenente gli affreschi, ma probabilmente col progredire delle indagini se ne saprà di più.
Le indagini e il ritrovamento degli affreschi
Le indagini hanno permesso di individuare anche un’organizzazione criminale dedita da anni allo scavo clandestino e alla ricettazione di beni archeologici.
Le minuziose indagini hanno portato gli agenti a scandagliare migliaia di siti e di aste on-line che si occupano di oggetti antichi, fino ad arrivare a questa organizzazione di tombaroli molto attiva sul territorio di Napoli e provincia. Nel pomeriggio di ieri, i frammenti sono stati restituiti direttamente al
Museo Archeologico Libero D’Orsi di Castellammare di Stabia, dove erano stati trafugati oltre cinquanta anni fa.
Le istituzioni hanno commentato il ritrovamento come uno dei più importanti degli ultimi anni e hanno ringraziato calorosamente le Forze dell’Ordine e il loro lavoro di indagine che ha permesso la restituzione degli affreschi.
Il fenomeno dei tombaroli e dei furti d’arte è stato molto comune a Napoli e dintorni negli anni in cui si è ridestato l’interesse attorno a Pompei e alla sua storia. Nel corso del tempo sono stati trafugati moltissimi reperti che, al momento, sembrano scomparsi ma che probabilmente sono stati venduti a persone facoltose per essere esposti nelle loro case. Le indagini delle Forze dell’Ordine, comunque, continueranno in questa direzione, nel tentativo di riportare a casa quanti più reperti possibile.