Non si placa l'ondata di proteste che da tre giorni stanno quasi paralizzando numerose città del Pakistan in seguito all'assoluzione della donna cristiana Asia Bibi da parte della Corte Suprema, che il 31 ottobre l'ha scagionata dall'accusa di blasfemia per cui era stata condannata a morte.
Il rilascio della donna non è peraltro ancora avvenuto, e sembrerebbe essere stato ritardato proprio a causa delle proteste. Oggi le scuole e le università sono rimaste chiuse dopo che il leader del partito radicale islamico ha annunciato che i suoi colloqui con il governo contro la liberazione sono falliti. Rizvi ha allo stesso tempo esortato i suoi seguaci a continuare proteste e sit-in, mentre le autorità hanno convocato le forze paramilitari per ristabilire l'ordine. Oltre 2 mila manifestanti hanno bloccato la strada principale tra Islamabad e Rawalpindi.
L'assoluzione di Asia Bibi è arrivata dopo quasi 10 anni e un calvario giudiziario e personale che ha mobilitato mezzo mondo.