Potrebbero esserci buone notizie nei prossimi tempi per le tasche degli italiani. Il governo ha intenzione di tagliare
mini-imposte e tributi: si tratta di
gettiti che conferiscono alle casse dello Stato un ricavo dello 0,01% del totale, quindi cifre irrisorie. Ma è questo uno degli obiettivi finanziari in cima all’agenda del premier
Mario Draghi da portare avanti entro fine luglio. Dopo la misura dell'
Assegno Unico per i figli, l'Esecutivo studia nuove manovre economiche in attesa delle riforme del 2022.
L’intesa sui micro-prelievi
In sede di commissione bicamerale sul Fisco, i partiti hanno trovato l’accordo sull’intenzione di tagliare i micro-prelievi in modo da alleggerire la complessità del sistema fiscale. E adesso si attende l’azione del governo: nello specifico, la bozza che servirà da base per il ddl Delega (da varare entro fine luglio) sarà votato in forma definitiva entro il termine di giugno.
Quali imposte saranno tagliate
La premessa è che delle oltre 100 tasse italiane che i cittadini hanno l’obbligo di pagare, sono 10 quelle da cui lo Stato ricava il 90% circa dei guadagni. Tra queste, Iva, Irpef, Irap e Imu. Tra le imposte invece non rilevanti per le casse statali, perché minime, l'Osservatorio sui Conti pubblici della Cattolica ne ha rilevate 20 da eliminare.
Ecco alcune micro-imposte:
• I diritti dell'Ente nazionale Risi
• La tassa sulla raccolta dei funghi
• L'imposta regionale sulla benzina
• I diritti di archivi notarili
• Il tributo speciale di discarica
Altri possibili tagli potrebbero riguardare:
• Il superbollo alle tasse di pubblico insegnamento
• La tassa di laurea
• I diritti di licenza sulle accise
• L’imposta erariale sui passeggeri degli aerotaxi
• L'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili
• L'addizionale regionale sui canoni di utenze delle acque pubbliche
• La maggiorazione del tributo comunale sui rifiuti
• La tassa regionale di abilitazione all'esercizio professionale
• L'imposta sugli intrattenimenti