Italia - Smart Working, nuove regole per i lavoratori agili da ottobre

Come cambierà il mondo dello Smart Working a fine dell'emergenza sanitaria? I lavoratori restano in attesa di nuovi protocolli e nuovi contratti

Fonte: Pixabay

Redazione 07/05/2021 10:25

Smart Working, già da ottobre ci saranno nuove regole che riguarderanno i lavoratori agili. Con la fine della fase di emergenza fissata al 30 settembre, dovrebbe finire anche l’era del lavoro senza regolamentazioni. Questo significa che, molto probabilmente, dal 1 ottobre sarà necessario stipulare un nuovo contratto che regoli tutti i dipendenti in Smart Working, questo a patto che i sindacati riescano a siglare un accordo nazionale con le varie aziende. Quasi sicuramente, a livello epidemiologico, difficilmente ad ottobre avremo l’immunità di gregge o una copertura vaccinale in linea col 70% promosso dal Governo. Per questo, il rientro in ufficio, potrebbe essere più problematico del previsto, soprattutto per i lavoratori non vaccinati.
Una delle idee sul piatto è seguire il modello USA, cioè dare un incentivo in busta paga per i dipendenti che si vaccinano, come per spronare i lavoratori a definire da soli la possibilità di avere una sorta di immunità di gregge aziendale. Al momento comunque le idee di Governo e sindacati italiani sono molte, ma anzitutto bisognerebbe spingere verso una contrattazione aziendale legata proprio a questa nuova categoria di lavoratori. Si parla anche di un protocollo nazionale sullo Smart Working, ma al momento, si parla solo di ipotesi e un tavolo di confronto è ben lontano.
Smart Working, le aziende pensano al futuro
Sono molte le aziende che, dopo un anno e mezzo di lavoro agile, sembrano intenzionate a mantenere questa linea, soprattutto perché così si eviterebbero assembramenti in ufficio e sui mezzi pubblici ma anche perché sembrano entrate in gioco nuove variabili mai affrontate prima, come il benessere dei lavoratori. Il mondo del lavoro è stato stravolto dalla pandemia ma, questi stravolgimenti hanno portato anche allo sviluppo di alternative virtuose che hanno ridisegnato completamente le prospettive lavorative, intervenendo direttamente sui modi e sui tempi. In questo anno e mezzo di pandemia sono venute alla luce nuove dinamiche e nuovi bisogni che lo Smart Working riesce a rispettare e a soddisfare pienamente. Per questo nonostante l’assenza di qualunque accordo nazionale molte aziende e molti lavoratori hanno intenzione di continuare su questa strada anche alla fine dell’emergenza sanitaria. Vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi a livello di regolamentazioni, quello che è certo è che il cambiamento è ormai in atto e difficilmente le persone vorranno tornare ai vecchi paradigmi, continuando a scegliere la flessibilità, la digitalizzazione e la velocità del New Normal.
 

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