Italia - Riforma giustizia: niente tentativo di conciliazione nella separazione giudiziale se il marito è violento

Si tratta di un innovativo emendamento approvato in Commissione giustizia del Senato e che si aggiunge alla riforma della giustizia voluta dalla Ministra Cartabia

Ministero di grazia e giustizia

Redazione 10/09/2021 12:37

 
Diritto di Famiglia: se i padri e i mariti sono violenti, il Giudice non dovrà procedere alla mediazione tra coniugi. Si tratta di un innovativo emendamento alla riforma della giustizia voluta dal Ministro della Giustizia Marta Cartabia.
 
Di cosa si tratta
Alla prima udienza di una causa di separazione giudiziale fra coniugi, in caso di violenza domestica, il giudice non sarà più tenuto ad effettuare "il tentativo di conciliazione" previsto finora dal codice di procedura civile, nei casi di separazione non consensuale. 
Questa specifica disposizione è contenuta in uno degli emendamenti alla riforma del processo civile approvato nella Commissione Giustizia del Senato.
L'emendamento è stato presentato dalle senatrici della Commissione di inchiesta sul femminicidio (prima firmataria Valeria Valente) e riformulato in alcuni punti dalle relatrici, Fiammetta Modena (Fi), Anna Rossomando (Pd) e Julia Unterberger (Svp).
Quindi con questa nuova particolare disciplina, qualora due coniugi si separino ma lui è un marito e un padre violento, sarà inutile tentare la mediazione e la conciliazione per addivenire ad una bonaria composizione delle reciproche divergenze (e sembra proprio il minimo).
 
La separazione legale pensata nella riforma
La riforma della giustizia Cartabia, prevede un rito unico per le separazioni, i divorzi, l’affidamento dei figli delle coppie di fatto e i procedimenti sulla responsabilità genitoriale. 
Sono previsti nuovi poteri di intervento d’ufficio del giudice, sui provvedimenti che riguardano i minori e le vittime di violenza e inoltre vi è possibilità di proporre all’interno del procedimento di separazione anche la domanda di divorzio (senza separazione fra i due giudizi e senza attendere tempi biblici per il divorzio).
Ci sarà più spazio per la mediazione familiare e per la negoziazione assistita stragiudiziale.
 
Il rito unico
Con la riforma Cartabia è stato creato un rito unico per i procedimenti relativi alle persone, ai minorenni e alle famiglie. Un intervento che si potrebbe inserire - si legge nella relazione agli emendamenti - anche in una riforma più ampia, finalizzato a creare un’unica autorità giudiziaria per le persone, per i minorenni e per le famiglie. L’unificazione dei riti per quanto riguarda il diritto di famiglia, appare una misura idonea a garantire importanti obiettivi, come trattamenti omogenei per situazioni analoghe e tutele e orientamenti uniformi.
La competenza sarà attribuita al giudice collegiale, ma con ampi poteri di delega al giudice relatore, per sveltire il procedimento. I giudizi saranno introdotti con ricorso, nel quale dovranno già essere indicati i mezzi di prova (se si discute di alimenti, per esempio, copia delle denunce dei redditi e delle disponibilità economiche e finanziarie degli ultimi tre anni, nonché dei movimenti bancari di chi è tenuto all’obbligo alimentare). 
 

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