Il Referendum per la legalizzazione della cannabis a 24 ore dal via alle firme raggiunge già 100mila adesioni. Un risultato "straordinario ma non sorprendente - dice Marco Perduca dell'Associazione Luca Coscioni e presidente del comitato promotore del referendum - La firma digitale ha finalmente dato un senso anche politico ai social. Grazie alle 100mila firme che in 24 ore hanno confermato convinzioni antiproibizioniste e avanti con firme online e donazioni perché ogni firma ci costa un euro".
Raccolta firme, il termine è il 30 settembre
"Gli italiani stanno dimostrando di voler cogliere una preziosissima occasione di partecipazione, di dibattito e di riforma. Oggi, come sempre, i referendum sono anche lotta per le regole e per l'informazione ai cittadini. Come promotori chiediamo che questo referendum non subisca discriminazioni per quanto riguarda i termini di tempo per il deposito delle firme", spiega
Riccardo Magi (+Europa), membro del comitato che ha promosso il referendum. Magi ha rilevato "la straordinaria partecipazione dal basso che va contro allo stallo della politica". L'obiettivo è arrivare al
30 settembre, termine per la consegna delle firme, con
500mila adesioni. La causa della marijuana legale sta ottendendo
gli stessi consensi ottenuti per l'eutanasia.
"In meno di 24 ore sono state già raccolte, come annunciato da Marco Cappato, 100mila firme online per il referendum cannabis - commenta Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa e sottosegretario agli Esteri - Mobilitiamoci tutti e l'Italia potrà fare da apripista in Ue, dopo Usa e Canada su cannabis legale". Per Della Vedova "il successo di questo referendum per la legalizzazione della cannabis spinge la nostra iniziativa di legalità e ragionevolezza, dopo decenni di proibizionismo che ha prodotto solo profitti per le mafie e inutile carcere per migliaia di consumatori.
Ed
Elio Vito, deputato di FI e sostenitore del referendum sulla cannabis afferma: "Ho scritto stamane al Presidente della
Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, senatore Barachini, per rappresentare che 'è in corso, tra le altre, la campagna di raccolta firme per il referendum abrogativo delle norme penali ed amministrative sulla Cannabis' e che 'tale iniziativa, a differenza delle altre, è l'unica per la quale, allo stato, il termine della raccolta delle firme, è fissato all'ormai prossimo 30settembre'". Vito sottolinea la necessità di una "tempestiva e corretta comunicazione che il servizio pubblico è tenuto a dare ai cittadini, ai fini della completezza dell'informazione, anche su questa iniziativa referendaria e sulle particolari modalità di sottoscrizione della richiesta (sul sito
referendumcannabis.it)''.
Cosa prevede il testo base
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il testo base per la legalizzazione della cannabis è una sintesi delle tre proposte di legge presentate dal 2019 ad oggi. Ma quali sono le novità più importanti? Innanzitutto la non punibilità della coltivazione domestica per uso personale. In pratica si dà il via libera alla coltivazione personale di piccole quantità, che diventa quindi legale. Il quantitativo consentito è pari a "quattro femmine di cannabis" mentre diventano più severe le pene nei confronti di chi mette in atto un reato nei confronti di minorenni. I "fatti di lieve entità" vengono invece depenalizzati: niente più carcere ma la possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità. Cancellati anche gli illeciti amministrativi. Nel testo base si legge: "Sono consentite a persone maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro femmine di cannabis, idonee e finalizzate alla produzione di sostanza stupefacente e del prodotto da esse ottenuto".