Recovery plan, dopo il via libera di Bruxelles al programma italiano, il Belpaese punterà molto sulla
riqualificazione urbanistica e architettonica di vecchie opere sparse nello Stivale. Un esempio è lo
stadio Franchi di Firenze per cui è stato già stilato il bando, e il
restyling di Cinecittà a Roma. I primi 25 miliardi del Recovery serviranno anche al
progetto del 5G piano o 1 Gbps: potranno contare rispettivamente su 2,02 miliardi e 3,86 miliardi, tutti di prestiti. Spazio anche al volontariato del "servizio civile digitale”.
Nel 2021 sono 123 i progetti Recovery
E’ ampio il
programma di interventi dal 2021 al 2026 dei fondi stanziati dall’Ue. Solo nell’anno corrente partiranno più di un terzo delle linee di intervento, vale a dire oltre 120 su 323, per una quota totale di 13,8 miliardi. La spesa maggiore - oltre 1,7 miliardi quest'anno – viene destinata agli incentivi di Transizione 4.0. Si tratta di fondi che saranno distribuiti anche per l'avvio dei cantieri, in cima c’è il rilancio di Cinecittà.
300 milioni per il restyling di Cinecittà
Il premier Mario Draghi accompagnato dall’ad di Cinecittà, Nicola Maccanico, ha mostrato alla presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen i luoghi della cittadella del cinema: i due hanno visitato teatri e set, a cominciare proprio dal mitico Studio 5 di Federico Fellini. Ammonta a 300 milioni di euro la somma totale stanziata per Cinecittà con il Recovery: si punta a raddoppiare gli spazi per renderli più sostenibili e green, ma anche alle produzioni virtuali, la digitalizzazione del ricco repertorio di film, scenografie e foto, e soprattutto tra le priorità c’è la costruzione di scuole dedicate ai numerosi mestieri del cinema e una innovativa piscina per le riprese subacquee.
Emergenza trasporti al Sud
Molti
i punti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Al Sud la svolta green riguarderà la creazione di quasi
2mila chilometri di piste ciclabili e fondi di almeno la metà dei 600 milioni previsti da destinare al Mezzogiorno per opere incompiute e ferrovie.
Bruxelles si occuperà di monitorare il rispetto dei tempi sul completamento delle opere. Per erogare le risorse infatti saranno sotto la lente dell’Ue deadline e “milestones" indicati dai governi nel piano.