Quota 100, il modello di anticipo pensionistico varato dal Governo Conte I, scadrà nei prossimi mesi.
Probabilmente sarà sostituito da nuove modalità di uscita dal lavoro ma, per il momento, non ci sono ancora conferme ufficiali da parte del Governo Draghi.
Questi ritardi nella comunicazione e nell’elaborazione di nuovi modelli vanno a gravare, ovviamente, su aziende e lavoratori, incapaci di fare programmi in termini di produttività, nuove assunzioni e, perché no, progetti di vita.
Per un eventuale nuovo piano pensionistico in molti sostengono la necessità di ripensare il meccanismo, così da far fronte ai cambiamenti e alle nuove esigenze dettate dall’emergenza sanitaria. Secondo gli esperti in materia, l’Italia è già fortemente in ritardo, visto l’imminente scadenza di Quota 100.
Alberto Brambilla, nuove misure per il piano pensionistico
Tra gli esperti che hanno esposto le loro teorie troviamo Alberto Brambilla, Presidente del Centro studi e ricerche Itinerari previdenziali. Questi ha spiegato sulle pagine de Il Corriere della Sera le sue idee per superare questi modelli pensionistici che, anche a causa della pandemia, possono già essere considerati superati.
Tra le ipotesi messe in campo da Brambilla troviamo quella di non riconfermare assolutamente Quota 100. Questo perché, una volta finito il processo di vaccinazione della popolazione, l’occupazione dovrebbe risalire e adottare un modello di pensionamento così anticipato rispetto alla aspettativa di vita potrebbe portare un numero troppo elevato di cittadini che percepiranno pensioni dalla durata eccessiva.
Per quanto riguarda le nuove misure, invece, si potrebbe partire, secondo l’esperto, dai lavoratori con problemi di salute o con familiari a carico che necessitano di cure, dai lavoratori precoci e quelli gravosi. Per questi si potrebbe intervenire con un fondo di solidarietà che anticiperebbe il pensionamento ai 62 anni, con almeno 35 di contributi e non graverebbe sullo Stato.
Addio Quota 100 e benvenuta Quota 102
Tra le idee messe in cantiere c’è anche Quota 102, che aggiungerebbe nuova flessibilità alla pensione di vecchiaia (67 anni e almeno 20 di contributi) spostando l’età ad almeno 64 anni e 38 di contributi. Tra le altre ipotesi anche quella per la pensione anticipata prevista per gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi e, stessa cosa ma con un anno in meno, per le donne.
Nel piano dovrebbero essere previste anche agevolazioni per le lavoratrici madri, i caregiver e i lavoratori precoci. Sono diverse le idee che Alberto Brambilla avrebbe in mente in vista della ripartenza post-pandemia. Bisognerà solo attendere il via libera del Governo Draghi ed eventuali modifiche che potrebbero essere fatte a tali proposte prima dell’approvazione finale.