Nuovo straordinario ritrovamento a Pompei, il sito archeologico più famoso al mondo regala nuove eccezionali sorprese. Ritrovato poche ore fa una tomba molto particolare con una camera per l’inumazione. Al suo interno un corpo parzialmente mummificato e un’iscrizione che porta alla luce una grande conferma: anche nei teatri romani si recitava in greco,
Quest’ultima scoperta è stata fatta nelle necropoli di Porta Sarno e si tratterebbe della tomba di Marcus Venerius Secundio, nella quale si fa riferimento al teatro e su molte delle usanze e delle tradizioni del tempo. Un ritrovamento eccezionale che oltre a portare nuovi pezzi unici al parco archeologico, riaccende anche l’attenzione su quanto ancora c’è da scoprire sull’età antica.
La straordinaria scoperta di Pompei
Il Ministro Franceschini ha commentato il ritrovamento dicendo: "Pompei non finisce di stupire, è un orgoglio per l’Italia".
Stiamo parlando di una tomba in perfette condizioni che racchiude al suo interno un defunto parzialmente mummificato del quale è ancora possibile intravedere delle piccole parti di tessuto. Un vero e proprio patrimonio di dati scientifici e materiale per tutti gli studi futuri.
Dalle prime ricerca sembra che Marcus Venerius Secundio, proprietario della tomba, fosse un liberto che era stato custode del Tempio di Venere, minister degli augustali e membro del collegio di sacerdoti del culto imperiale. Una personalità importante, quindi, che da schiavo era stato liberato e aveva raggiunto una certa posizione sociale decisamente agiata, al punto da potersi permettere anche una tomba di prestigio.
È presto per fare ulteriori ipotesi ma le ricerche e gli studi sui resti potrebbero portare alla luce ulteriori informazioni sulla vita del defunto e sulla società dell’epoca; riuscendo forse a colmare alcuni dei dubbi che assillano gli scienziati da decenni. Quella di Pompei è solo una delle straordinarie scoperte fatte nel sito archeologico e, sicuramente, non l’ultima dato che l’intera area ha ancora molti segreti che attendono solo di essere portati alla luce.