Italia - Plastica, il progetto che recupera i rifiuti dal mare e li trasforma in energia

"Insieme per il Mar Mediterraneo" è l'iniziativa ambientalista, nata in un'ottica di economia circolare, a difesa di oltre 134 specie marine

Redazione 05/08/2021 11:46

Un nuovo progetto a difesa dell'ambiente promette di recuperare plastica nel Mediterraneo per convertirla in energia elettrica e calore. In particolare, l'obiettivo dell'iniziativa "Insieme per il Mar Mediterraneo" è il recupero di 10mila chilogrammi di rifiuti del nemico numero uno degli oceani, in un'ottica di economia circolare. L'impegno arriva dall'associazione ambientalista Marevivo con Tezenis, marchio del gruppo Calzedonia con punti vendita in 32 paesi nel mondo. Ma cosa si propone di fare il nuovo progetto sperimentale?
 
Lo studio
Il progetto a difesa delle spiagge invase dai rifiuti in plastica verrà supportato dai ricercatori del Dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente (Disva) dell'Università Politecnica delle Marche: i ricercatori analizzeranno quindi la caratterizzazione chimica dei rifiuti raccolti, la loro capacità di trasportare contaminanti nonché l'impatto sulla rete trofica. Poi si passerà alla resa energetica specifica per ogni tipo di plastica recuperata e il valore energetico ottenuto dei singoli materiali sarà in grado di rivelare quello di un'intera spiaggia da ripulire. 
 
A beneficiarne saranno le nostre acque per circa 240 milioni metri quadrati di mare. Ci penseranno i battelli ecologici "Pelikan" di Garbage Group a presidiare i porti e le zone costiere per recuperare tonnellate di materiali in plastica: una vera minaccia per 134 specie tra pesci, uccelli, tartarughe e mammiferi marini che vivono nei nostri mari.
 
"Insieme per il Mar Mediterraneo" prevede anche un'attività sperimentale ovvero la conversione di una parte dei rifiuti recuperati in energia elettrica e calore. Questo è possibile grazie al Green Plasma, dispositivo che utilizza la tecnologia di conversione termochimica per trasformare in gas qualsiasi composto organico, a sua volta convertito in energia e calore. Il progetto sperimentale non dovrebbe avere un ulteriore impatto negativo per l'ambiente perché avviene in assenza di combustione.

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