Nuovo stop dei vaccini, questa volta da parte di Johnson & Johnson. L’azienda farmaceutica ha fatto sapere che ritarderà la distribuzione del suo vaccino contro il Coronavirus in Europa dopo la sospensione temporanea negli Stati Uniti a causa di alcuni rarissimi casi di coaguli e trombosi cerebrale. La Casa Bianca ha comunque fatto sapere che questo stop “non avrà un impatto significativo sul nostro piano di vaccinazione“.
Johnson&Johnson, la situazione in Europa
L’Unione Europea avrebbe dovuto ricevere 55 milioni di dosi del vaccino di Johnson & Johnson nel secondo trimestre del 2021, in modo tale da vaccinare 55 milioni di persone. Per quanto riguarda l'Italia il piano vaccinale prevede l’arrivo di 7,3 milioni di queste dosi tra metà aprile e giugno. Appena arrivato lo stop, il ministro della Salute Roberto Speranza ha convocato una riunione urgente con gli esperti di Aifa, l’Agenzia del farmaco, e con il direttore della Prevenzione Giovanni Rezza. Il Ministro ha spiegato che “siamo in contatto con Ema e valuteremo nei prossimi giorni, appena a Ema e Usa daranno informazioni definitive, quale sarà la strada migliore, ma penso che anche questo vaccino dovrà essere usato, perché è importante”. Si sta valutando l’ipotesi di proporre questo vaccino agli over 60, anche se poi sarà necessario rivedere la distribuzione in modo tale che ogni fascia di età abbia a disposizione il siero adatto. Intanto la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini ha fatto sapere che “questa sospensione crea disagi e preoccupazione” ma ha precisato che “I casi sono in un numero inferiore a quelli di AstraZeneca e ciò dimostra che c’è trasparenza e sorveglianza sui vaccini”.
Johnson&Johnson, il commento dell'azienda
Dopo lo stop i vertici di
Johnson & Johnson hanno dichiarato: “Siamo consapevoli che eventi tromboembolici, compresi quelli con trombocitopenia, sono stati segnalati con vaccini contro il Covid-19, ma al momento non è stato dimostrato nessun nesso causale chiaro fra questi eventi rari e il vaccino Janssen”. Food and Drug Administratione e Cdc ha riferito che su quasi 7 milioni di dosi del vaccino finora somministrate negli Stati Uniti, sono stati registrati 6 casi di trombosi, tutti su donne dai 18 ai 48 anni.
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