Italia - Marocco: la Farnesina annuncia la liberazione di Ikram Nazih

La 23enne accusata di gravi offese alla religione islamica era in carcere a Marrakesh. Ora verrà liberata grazie alla intensa attività diplomatica del nostro paese

Redazione 24/08/2021 11:19

 
La Farnesina ha annunciato ieri pomeriggio la liberazione di Ikram Nazih, la 23enne italo-marocchina condannata per offese alla religione islamica per aver pubblicato nel 2019 su facebook una vignetta satirica.
L’annuncio e le dichiarazioni delle autorità   
“Ikram Nazih è stata liberata oggi in Marocco". Lo conferma la Farnesina. La ragazza italo-marocchina era stata condannata per offese contro la religione per aver condiviso una vignetta satirica su Facebook nel 2019 e per questo era detenuta nel carcere di Marrakech.
Queste le parole del Ministro degli Esteri Lugi Di Maio: “Voglio ringraziare l’ambasciatore italiano in Marocco Armando Barucco e il sottosegretario Enzo Amendola per l’impegno che hanno dedicato alla causa. Assieme abbiamo seguito la vicenda dal primo momento, avendo a cuore unicamente il benessere della nostra connazionale, nel pieno rispetto del lavoro delle istituzioni e della giustizia marocchine”.
"Sono felice di darvi una buona notizia da Marrakech: esce oggi dal carcere la giovane cittadina italo-marocchina Ikram Nazih, incarcerata a giugno in Marocco. Nel processo d’appello sono state ascoltate le ragioni della difesa e, grazie all’ottima collaborazione istituzionale con le autorità locali, Ikram uscirà di prigione", ha dichiarato il sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola, subito dopo l’udienza in appello a carico della studentessa 23enne. Amendola ha tenuto a precisare che "in queste settimane abbiamo lavorato insieme al nostro ambasciatore a Rabat Armando Barucco, al consolato e di concerto con il ministro Di Maio e la Farnesina".
 
L’arresto della giovane e l’attività diplomatica
Amendola ha precisato che in questo mese di agosto si è interessato del caso personalmente ed è andato a trovare Ikram nel luogo di detenzione. Si è accertato che la ragazza stesse bene ed ha inviato a lei e alla sua famiglia i suoi migliori auguri. I rapporti tra Italia e Marocco continuano come sempre.
Ikram Nazih, 23 anni, nata in Italia da genitori marocchini e studentessa di giurisprudenza a Marsiglia, era stata condannata perché nel 2019, due anni prima del suo arresto, aveva pubblicato un post su Facebook in cui riscriveva la Sura (cioè il capitolo, all’incirca) 108 del Corano con parole blasfeme. Il post era stato poi cancellato, ma denunciato da un’associazione religiosa marocchina alle autorità di Rabat: il mandato di arresto pendente su Nazih si era dunque attivato nel momento in cui la studentessa era arrivata in Marocco per una vacanza.
La giovane Nazih era stata fermata lo scorso 20 giugno all’aeroporto di Casablanca; era stata poi condannata in primo grado a una pena di 3 anni e mezzo di carcere e al pagamento di una multa con l’accusa di aver offeso pubblicamente l’Islam, che in Marocco è religione di stato.
Da allora la diplomazia italiana si era messa al lavoro per ottenere la sua scarcerazione e nelle ultime settimane, il consolato italiano di Marrakech era rimasto in contatto con la famiglia di Nazih cercando di sapere qualcosa, in assenza di comunicazioni ufficiali da parte del Marocco.
Amendola ha scritto: «In queste settimane abbiamo lavorato insieme all’ambasciata italiana in Marocco e al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per questo. Ikram sta bene e tra poco la riabbracceremo. Sono molto felice». 
Attualmente, non si hanno ancora notizie sulle modalità della liberazione.
Il codice penale del Marocco prevede infatti una condanna fino a 2 anni di prigione per chiunque offenda la religione islamica, e la pena può arrivare fino a 5 anni se la violazione viene commessa in pubblico o tramite i social network.
 

Notizie interessanti:

Vedi altro