Italia - La produzione industriale italiana inizia positivamente il terzo trimestre

Il CSC stima un incremento dell’attività sia in giugno (+0,4%) che in luglio (+0,3%), grazie principalmente al sostegno della domanda interna e a fronte di una domanda estera giudicata in ulteriore peggioramento

02/08/2018 12:27

La produzione industriale italiana inizia positivamente il terzo trimestre 2018, dopo la sostanziale stagnazione rilevata nel secondo. Il CSC stima un incremento dell’attività sia in giugno (+0,4%) che in luglio (+0,3%), grazie principalmente al sostegno della domanda interna e a fronte di una domanda estera giudicata in ulteriore peggioramento. La variazione congiunturale acquisita della produzione industriale nei mesi estivi è di +0,7%, dopo il -0,1% nel secondo trimestre. La fiducia degli imprenditori manifatturieri non mostra segnali incoraggianti ed è coerente con un andamento debole dell’attività nei prossimi mesi. Il CSC rileva un aumento della produzione industriale dello 0,3% in luglio su giugno, quando è avanzata dello 0,4% su maggio. 
 
Nel secondo trimestre del 2018 si stima un calo congiunturale dello 0,1%, dopo il -0,2% rilevato dall’ISTAT nel primo; il terzo trimestre registra una variazione acquisita di +0,7%2 ; se confermata tale inversione di tendenza, la produzione industriale tornerà a contribuire positivamente alla crescita del PIL italiano, dopo due trimestri in cui ne ha frenato l’espansione. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, avanza in luglio del 2,1% rispetto allo stesso mese del 2017; in giugno è cresciuta dell’1,4% sui dodici mesi. La produzione media giornaliera risulta, quindi, in accelerazione nell’ultimo mese e conferma la tendenza positiva iniziata 2 anni fa. 
 
Gli ordini in volume aumentano in luglio dello 0,2% sul mese precedente (+1,3% su luglio 2017) e in giugno dello 0,3% su maggio (+2,0% annuo). A di là delle oscillazioni mensili, la dinamica della produzione industriale resta espansiva ma è meno vivace rispetto al 2017. Questa decelerazione è comune a tutti i principali paesi dell’Eurozona ed è coerente con il rallentamento segnalato dagli indicatori qualitativi. Negli ultimi mesi i giudizi e le attese degli imprenditori italiani (Indagine ISTAT) sono peggiorati soprattutto per le valutazioni negative sulla dinamica dell’export, in linea con il minore vigore della domanda mondiale. Analoghe valutazioni emergono anche dal PMI manifatturiero per l’Italia (indagine IHS-Markit) secondo il quale la produzione industriale avanza con un ritmo di crescita debole, sostenuta soprattutto dal comparto dei beni strumentali. Secondo i direttori degli acquisti, inoltre, le prospettive sull’andamento dell’attività nella seconda parte dell’anno restano incerte specie per i rischi derivanti dalla possibile recrudescenza delle tensioni commerciali a livello internazionale. 

c.s.

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