La Corte di Cassazione ha ufficialmente stabilito che i ritardi dei treni creano un “danno esistenziale” ai viaggiatori, e che tale danno va risarcito. La sentenza riguarda un caso limite del 2012 quando dei pendolari sono rimasti per 24 ore senza acqua, cibo o dovuta assistenza a causa della sospensione della circolazione a seguito di una forte nevicata.
I disservizi ferroviari causano un danno esistenziale
I forti disagi che nascono a seguito di disservizi ferroviari causano un danno esistenziale ai viaggiatori. A stabilirlo, è stata una nuova sentenza della Corte di Cassazione che, per il pendolare vittima nel 2012 dello spropositato ritardo del treno (di oltre 24h), oltre al risarcimento del biglietto ha aggiunto anche quello del danno esistenziale. La sentenza riguarda dunque un caso limite che può però essere estesa anche a situazioni meno gravi, soprattutto per quei casi in cui si riesce a dimostrare che il disservizio ferroviario era prevedibile e che la società responsabile del trasporto non si è prontamente attivata per limitare i danni o rendere tollerabile il viaggio.
Il caso limite del 2012
La vicenda risale al febbraio del 2012 e coinvolge diversi passeggeri che sono rimasti bloccati per 24 ore sulla tratta Roma-Cassino, bloccata a causa di una nevicata, senza ricevere cibo, acqua o adeguata assistenza. Il prolungato disagio psico-fisico, il freddo e la mancanza di cibo, ha condotto la Cassazione a considerare un risarcimento per un pendolare pari a 400 €.
Il Codacons ha così commentato: “Una sentenza che ora potrà essere richiamata in tutte quelle situazioni in cui un disservizio ferroviario causerà danni morali quali, ad esempio, appuntamenti annullati, visite mediche saltate, esami universitari persi, ecc.”