Buone notizie per i precari “storici” nel mondo della scuola statale: in arrivo oltre 15mila posti. A questi aspiranti docenti dovrebbero essere distribuiti i posti residui che derivano dal concorso straordinario per il ruolo di cui al DD n. 510 del 23 aprile 2020 e DD n. 783 dell’8 luglio 2020.
Con questa procedura di assunzione si cercherà anzitutto di privilegiare gli insegnanti col maggior servizio svolto nelle scuole statali, che nel corso del tempo sono stati “scavalcati” da quelli con i titoli di studio di grado più alto. Di fatto, così facendo, si cerca di snellire le file dei precari che dopo anni di servizio ancora non hanno ottenuto la cattedra di ruolo stabile. Con questa procedura si potrebbero “ricollocare” in pianta stabile circa un terzo degli insegnanti di scuola primaria e media.
La risposta sicura a questo dibattito potrebbe arrivare già ne prossimi giorni con il nuovo Decreto Sostegni che potrebbe già parlare di eventuali procedure da seguire. La procedura di assunzione, comunque, dovrebbe essere la stessa di sempre: la valutazione del percorso e la conferma del posto di ruolo. Come appena detto eventuali modifiche o correzioni dovrebbero essere messe a punto nei prossimi giorni.
Precari nel mondo della scuola, la situazione
La questione dei precari del mondo della scuola è un problema che affligge migliaia di persone in tutto il paese. L’emergenza sanitaria in corso, con l’aumento del numero di insegnati necessari per le nuove regole per classi ha, ovviamente, riportato in primo piano il fenomeno, portando il Governo a cercare una misura che sia in grado di ricollocare in tempi brevi tutti questi insegnati. Se le prossime misure del Decreto Sostegni, contenessero al loro interno eventuali informazioni per la categoria dei precari, potrebbe andare a colmare uno spazio vuoto che riguarda moltissimi insegnanti con tantissimi anni di servizio ma che, effettivamente, non hanno una cattedra stabile. Allo stesso tempo l’ingresso nel mondo dell’insegnamento di una nuova generazione di precari con titoli di studio più alti ha portato ancor di più ad accentuare questo problema, immettendo nel circuito sempre più insegnanti ma senza, ovviamente, aumentare i posti disponibili o procedere con pensionamenti anticipati o ricollocamenti.
Vedremo se nei prossimi giorni ci saranno ulteriori novità al riguardo e se, finalmente, questi precari potranno tirare un sospiro di sollievo e dopo tanti anni di servizio ottenere una cattedra.