Italia - Il canone Rai mai più in bolletta: il premier Draghi smonta la riforma Renzi

E' l'Europa a chiedere di eliminare gli "oneri impropri" dai costi dell'energia per motivi di trasparenza e rispetto della concorrenza

Fonte: Facebook

Redazione 27/07/2021 12:14

L'Europa vuole far uscire il canone Rai dalla bolletta elettrica e il governo esegue. Gli italiani presto non dovranno pagare il canone televisivo direttamente dalla bolletta come è stato fino ad ora: l'esborso per le famiglie italiane è di 9 euro al mese per 10 mesi, per un totale di 90 euro ogni anno. Sarà quindi cancellata la riforma voluta dall'ex premier Matteo Renzi nel 2015 perché le intenzioni di Mario Draghi sono quelle di seguire il diktat dell'Ue: Bruxelles per motivi di trasparenza e rispetto della concorrenza chiede dunque di eliminare gli "oneri impropri" dai costi dell’energia. 
 
Le intenzioni di Draghi
Gli impegni presi dall'Esecutivo con l’Unione europea all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza parlano chiaro: viene messa nero su bianco la cancellazione dell’obbligo per i venditori di elettricità, di "raccogliere tramite le bollette somme che non sono direttamente correlate con l’energia", come scrive il Messaggero. Con la riforma di Renzi che obbligava il pagamento del canone tramite bolletta elettrica, il problema dell’evasione si è ridotto ma il salasso sulle imposte per l'energia è rilevante. Ecco perché l'Ue ha spinto perché si tornasse al passato.  
 
L'Unione Sindacale Giornalisti Rai
"La discussione sul canone in bolletta dimostra che non esiste futuro per la Rai se non si risolve la questione della certezza delle risorse", afferma l'Esecutivo Usigrai. "Come è noto, non abbiamo né totem né tabù: quello che ci interessa - continua - è che finalmente il Servizio Pubblico abbia risorse certe, di lunga durata, autonome e indipendenti. In modo da poter fare un serio piano industriale, senza dipendere anno per anno dal governo di turno". Per l'Unione Sindacale Giornalisti Rai si tratta di "un preciso obbligo in capo allo Stato, sancito dal Contratto di Servizio. Oltre che un pilastro di tutte le indicazioni europee sulla libertà dei Servizi pubblici radiotelevisivi e multimediali". E conclude: "Ci auguriamo che il tema della certezza delle risorse venga assunto come priorità dal nuovo vertice della Rai. Perché altrimenti i disastri di questi anni su questo tema rischiamo che vengano pagati dalle lavoratrici e dai lavoratori". 

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